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Pescara, 23/11/2024
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Data: 01/03/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso il Governo regionale - Lo schema 4-2 piace soltanto a Lega e azzurri

L'AQUILA E se alla fine la nuova giunta regionale fosse, alla faccia della coalizione, un sostanziale bicolore Lega-Forza Italia? Il neo governatore, Marco Marsilio, che resterebbe unico esponente di Fratelli d'Italia, ha ribadito urbi et orbi che la sua idea è quella di tentare di accontentare tutte le componenti del centrodestra. Ma la rigidità delle posizioni ha provocato un'impasse che non sembra superabile con un simile progetto. Ecco, allora, che in soccorso potrebbe arrivare il chiarimento, avvenuto direttamente a Roma, tra i salviniani e i berlusconiani. Le parole del leader del Carroccio («non è possibile che si perda tempo perché qualche partito sta litigando per un assessore in più o in meno, ogni riferimento a Forza Italia è puramente casuale») avevano provocato un mezzo terremoto, tanto che è stato necessario attivare una mediazione ai massimi livelli. Riuscita, a quanto filtra direttamente dalla Capitale. E così lo schema che sembra potersi fare strada è un 4-2: quattro assessori alla Lega, due a Forza Italia, che fa leva sulla federazione con l'Udc. Se così fosse, però, servirà tutta la capacità di Marsilio per spiegare a Fratelli d'Italia (meno complicato), ma soprattutto ad Azione Politica (più difficile), che no, posti in giunta, per loro, non ci sono.
LE MOSSE
La giornata di ieri è trascorsa senza particolari sussulti. L'incontro dell'altra sera a Roma tra Marsilio e il coordinatore della Lega, Giuseppe Bellachioma, non ha sortito alcun effetto. Il governatore ha preso semplicemente atto del fatto che non c'è apertura a un possibile passo indietro. Il ragionamento del Carroccio è semplice: il 60% dei voti di coalizione vale il 60% dei posti disponibili. Dunque quattro. Una concessione, semmai, potrebbe arrivare dalla presidenza del Consiglio, una delle caselle che potrebbe essere rimessa in discussione. Per il resto non c'è margine di trattativa. Anche perché Bellachioma è fresco di investitura da Salvini in persona tra i soci fondatori della nuova Lega e, soprattutto, ha appena ottenuto un mandato triennale come referente politico del partito in Abruzzo. Un'incoronazione regale, a quanto pare decisa prima del boom elettorale, che gli conferisce, oggi, poteri pienissimi. La linea Salvini-Bellachioma, per queste ragioni, non è scalfibile. Così come appare non trattabile la richiesta del coordinatore di Forza Italia, Nazario Pagano: due assessori, senza compromessi di sorta. Gli azzurri accreditano motivazioni prettamente matematiche (seconda forza della coalizione, il 12% in coabitazione con Udc-Dc-Idea, con cui c'è un accordo, quattro consiglieri se si considera la centrista Scoccia, ripudiata però dagli alleati), ma anche sostanziali. Il partito ritiene di non poter valere quanto Azione Politica o Fratelli d'Italia, come peso nell'esecutivo, ed è intenzionato a perseguire la linea di una fermezza totale. Così come ritiene di avere al suo interno profili (Sospiri, Febbo, lo stesso D'Annuntiis) di comprovata esperienza amministrativa, utili a Marsilio nella suo progetto di governo. La coperta, insomma, non è corta, ma cortissima. Marsilio si sarebbe dato ulteriori 48 ore per proporre una soluzione a questo rompicapo.

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