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Data: 01/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
L'Abruzzo e il nodo infrastrutture. Collegamenti e dimensione delle imprese le sfide secondo il rapporto Einaudi

CHIETI «Nel 2018 l'economia abruzzese è andata abbastanza bene, meglio di quella italiana, con una domanda interna che ha tirato di più rispetto a quella nazionale». Roberto Gabrielli, responsabile della macro area Marche e Abruzzo di Ubi Banca, si è espresso così nel suo intervento alla presentazione del "XXIII Rapporto Einaudi sull'economia globale e l'Italia", volume a cura del Centro Einaudi e di Ubi Banca. E' la prima volta che il Rapporto Einaudi, che analizza i trend macroeconomici e le dinamiche geopolitiche dell'anno precedente, viene illustrato in Abruzzo, nella sala convegni del Centro direzionale Ubi Banca di Chieti, in collaborazione con Confindustria Chieti-Pescara e Camera di Commercio Chieti-Pescara. «Il settore edilizio abruzzese ha registrato dei progressi nel 2018, specie nella zona del terremoto per effetto dell'attività di ricostruzione. Bene anche l'automotive che rappresenta il 50% dell'export regionale. E ciò, nonostante il contesto internazionale e italiano non sia fra i migliori», ha sottolineato Gabrielli. «Anche l'occupazione in Abruzzo nell'anno passato ha dato lievi segnali di miglioramento. Questo, però, non deve farci abbassare la guardia. Ci sono dei punti di attenzione che non vanno ignorati, come la propensione all'export che andrebbe migliorata, soprattutto puntando sull'aggregazione delle tante piccole e medie imprese di questo territorio che lavorano benissimo ma che hanno una dimensione ancora poco sviluppata rispetto alla competitività dei mercati internazionali. Il problema del cosiddetto nanismo delle imprese, tema non solo di questo territorio ma che riguarda tutta l'Italia, va affrontato subito, non è più rinviabile. I vostri competitor», ha continuato Gabrielli rivolgendosi agli imprenditori in platea, «non sono soltanto in Val di Sangro, ma in Cina, in India e nel resto del mondo. Gli spazi per crescere ci sono. Le stime parlano di una crescita dell'economia mondiale del 3,7% nel 2019, concentrata ovviamente in Asia. Bisogna avere il coraggio e la forza di andare su quei mercati». Sul tema dimensionale delle piccole e medie imprese è intervenuto anche Gennaro Zecca, presidente di Confindustria Chieti-Pescara, che ha ricordato come «le piccole imprese, magari proprio quelle che fanno innovazione, finiscono per essere acquisite dai grandi player internazionali ed essere piccoli finisce per essere un handicap nei confronti del sistema creditizio, perché senza una politica di crescita e di sviluppo le banche fanno fatica a finanziarti». Un tema delicato per l'Abruzzo è anche quello infrastrutturale: Giorgio Arfaras, economista del Centro Einaudi e coautore del Rapporto, ha sottolineato come «il treno che ho preso per arrivare da Milano a Pescara ha impiegato 5 ore e mezza: senza collegamenti veloci è più difficile attrarre investimenti».

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