“Diamo vita a una grande iniziativa pubblica per dire che vogliamo un mondo che metta al centro le persone”. Inizia così l’appello di un nutrito gruppi di associazioni che annunciava la manifestazione nazionale “Prima le persone” che si è svolta a Milano oggi, sabato 2 marzo. Appuntamento alle ore 14 in via Palestro, angolo corso Venezia, conclusioni in piazza del Duomo dove secondo gli organizzatori sono giunte ben 200 mila persone.
“La politica della paura e la cultura della discriminazione – sottolineano gli organizzatori riuniti nella sigla People2March – viene sistematicamente perseguita per alimentare l’odio e creare cittadini e cittadine di serie A e di serie B. Per noi, invece, il nemico è la diseguaglianza, lo sfruttamento, la condizione di precarietà. Inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere. La buona politica deve essere fondata sull’affermazione dei diritti umani, sociali e civili”.
foto di Marco Merlinifoto di Marco Merlini
"Questa piazza non è per mandare un messaggio a Salvini, ma al Paese". Così il segretario della Cgil Maurizio Landini interpreta la massiccia partecipazione al corteo. "C'è un Paese che chiede di partecipare e di cambiare le politiche economiche - prosegue - Questo è un governo che fa politiche sbagliate e non sta combattendo le disuguaglianze che ci sono. Cgil, Cisl e Uil ci sono, per un'idea di solidarietà e di lotta alle disuguaglianze sociali. Per cambiare il Paese c’è bisogno di coinvolgere le persone, non si può farlo senza la maggioranza delle persone che lavorano. C’è bisogno di unire e non di dividere". Quella milanese, secondo Landini, "è una piazza che va oltre la sinistra e chiede l’unità sociale per riconoscere il lavoro come fondamento del Paese".
Lunghissima la lista delle adesioni, ci sono anche i sindacati. “Il 2 marzo – aveva annunciato nei giorni scorsi la segretaria generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada ai microfoni di RadioArticolo1 (che trasmetterà l'evento in diretta) – saremo in piazza con lo striscione di Cgil, Cisl e Uil. Credo sia fondamentale aver messo a punto un’iniziativa unitaria, grazie al lavoro del comitato promotore e di tutti i compagni e le compagne, che hanno permesso di raggiungere tale risultato, in un momento in cui avvertiamo l’urgenza democratica di essere nelle piazze. L’abbiamo sentita il 9 febbraio a Roma, e pensiamo di percepirla anche sabato prossimo a Milano, in una manifestazione che raccoglie tante organizzazioni, tante associazioni, per difendere i valori democratici e dire alla gente: prima le persone, con i loro diritti, a prescindere dal colore della pelle, dall’etnia, dal genere, dalla condizione soggettiva, dal Paese in cui sei nato”.