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Pescara, 23/11/2024
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Data: 03/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Alessandrini a Di Pillo: «Mi ha scelto Di Maio». La consigliera ufficializza la sua corsa a sindaco e parla della spaccatura in M5s. «La mia lista è stata certificata dal nostro capo politico, non ne esistono altre»

PESCARA «Il centrosinistra e il centrodestra ci hanno fatto smettere di sognare. Ora dobbiamo scrollarci di dosso il retaggio del passato, abbiamo in mente una città nuova, straordinaria». Sono le parole pronunciate ieri da Erika Alessandrini alla convention organizzata in una sala dell'Aurum per ufficializzare la sua corsa a sindaco per il Movimento 5 stelle. Presenti i parlamentari, i consiglieri regionali e dei Comuni pescaresi, tanti cittadini e simpatizzanti. Mancava, invece, la capogruppo Enrica Sabatini, che cinque anni fa si era candidata anche lei a sindaco del capoluogo adriatico. La Alessandrini, 39 anni, ingegnere edile-architetto, con una passione per la musica, è considerata la sua erede naturale.LA SPACCATURA. La consigliera comunale è il primo candidato di questa campagna elettorale per le prossime comunali del 26 maggio. Ha deciso di anticipare i tempi mettendo fuori gioco, di fatto, il suo collega consigliere grillino Massimiliano Di Pillo, che stava per completare la lista per potersi candidare anche lui.Ma ormai tutto è stato deciso, ha rivelato la Alessandrini, lo stesso leader grillino e vice premier Luigi Di Maio avrebbe scelto la consigliera come candidato sindaco. «Dobbiamo smentire le dichiarazioni di Di Pillo», ha detto riferendosi alla nota inviata dal consigliere alla stampa, alla vigilia della convention, nella quale sosteneva che il termine per la presentazione delle liste sulla piattaforma Open Comuni di M5s sarebbe fissato al 26 marzo. Secondo Di Pillo, la scelta avverrà solo successivamente. «I 5 stelle alle comunali lavorano con un'unica lista», ha ribattuto la Alessandrini, «la nostra è stata certificata dal capo politico del Movimento 5 stelle e tutto questo si può verificare sul sito in cui appare la lista di Pescara, già certificata».LA LISTA. La consigliera si presenta con una lista di 32 candidati, i cui nomi sono ancora top secret. Verranno svelati nei prossimi giorni. La Alessandrini ha detto di aver cominciato nel novembre scorso a lavorare per la composizione della lista, indispensabile per potersi candidare a sindaco. Nell'elenco non ci sarà, quasi certamente, Enrica Sabatini che ha deciso di non ripresentarsi per potersi dedicare a tempo pieno al progetto informatico M5s Rousseau.IL PROGRAMMA. Anche il programma verrà reso noto nei dettagli in un successivo incontro con la stampa. Tuttavia, Erika Alessandrini ha già svelato come intende muoversi per cercare di rilanciare la città. «Possiamo sognare in grande», ha fatto presente, «possiamo sognare una grande città competitiva, efficiente. Dobbiamo scrollarci di dosso il retaggio di questi anni e possiamo aspettarci qualcosa di nuovo». Per questo, ha già pronto uno slogan, anzi più di uno: «La città che non ti aspetti», «Una partecipazione "fuori dal comune"», «Una nuova Pescara ci aspetta». Per quanto riguarda un'alleanza con le liste civiche, ipotizzata da Di Maio dopo la sconfitta alle scorse elezioni regionali, la Alessandrini ha detto che «al momento queste sono riflessioni che stanno facendo a livello nazionale e non sono ancora state tradotte, né regolamentate in azioni da trasferire sul territorio». «Quindi», ha aggiunto, «per il momento continuiamo a lavorare con un'unica lista, se poi ci saranno variazioni attraverso modifiche del regolamento lo scopriremo».AREE STRATEGICHE. L'intenzione della consigliera sembra essere proprio quella di partire dalle grandi aree strategiche per far rinascere Pescara. «Sentiamo da 30 anni le stesse idee per le aree di risulta», ha osservato, «ossia parcheggi, un parco e il teatro. La giunta Alessandrini ha presentato un progetto da 52 milioni non per risolvere i problemi dei pescaresi. Migliaia di cittadini hanno capito e firmato gli emendamenti per fermare questo progetto. Ma ci sono anche altre aree: l'ex Cofa, l'ex fonderia Camplone, lo scalo merci di Porta Nuova». «Qualsiasi scelta», ha concluso, «la condivideremo con i cittadini. Organizzeremo incontri in tutti i quartieri».

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