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Pescara, 23/11/2024
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03/03/2019
Il Centro
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Dragaggio del porto: lavori fermi e polemiche. Ortona. Iter infinito, il 12 marzo si chiuderà la gara per le analisi delle sabbie. L'ex consigliere Cieri attacca la giunta: «Troppi ritardi, tempi non rispettati». In calo le merci, aumentano i crocieristi |
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ORTONA Il 12 marzo si chiuderà la gara per la caratterizzazione delle sabbie, analisi necessariamente da ripetere nell'iter che dovrà portare al dragaggio dello scalo marittimo di Ortona. Quelle effettuate in precedenza sono infatti scadute, rendendo indispensabile un nuovo esame, tappa fondamentale nel percorso che sembra infinito e che dovrà portare all'intervento di escavazione dei fondali. Ma quando la città potrà effettivamente vedere concretizzarsi i lavori di dragaggio? Se lo chiedono un po' tutti, considerando il fatto che il rilancio dello scalo di San Tommaso e dell'economia ortonese passa attraverso questa operazione. Burocrazia, ricorsi, sentenze hanno rallentato fino ad oggi il procedimento su cui si è tanto dibattuto. Ricordiamo che il Consiglio di Stato ha riassegnato i lavori alla Dragaggi srl, la ditta prima classificata nella gara di appalto e che si era vista annullare l'aggiudicazione dal Tar Abruzzo. Il Comune, nel frattempo, non aveva firmato il contratto con la seconda ditta, azione che era sembrata fattibile, ma che date le decisioni dei giudici avrebbe causato per l'ente stesso un esborso quale risarcimento di una sostanziosa penale. Ora si attende la nuova caratterizzazione delle sabbie. In merito, qualche giorno fa si è espresso anche l'ex consigliere comunale Tommaso Cieri, polemico verso l'amministrazione Castiglione. «Abbiamo appreso che è in via di definizione la procedura per la gara di appalto per le analisi delle sabbie del porto di Ortona, per poi procedere alle operazioni di dragaggio», ha scritto sul suo profilo facebook. «Deve essere stata una scelta molto ragionata, se si considera che sono passati quasi due anni da quando questa nuova amministrazione si è insediata. Però a conforto c'è la rassicurazione del primo cittadino che "riusciremo ad effettuare il dragaggio nei tempi previsti"», ha aggiunto Cieri. «Quali tempi siano previsti non si sa. C'è una cosa che non torna, perché per dragare il porto di Pescara, per approntare tutte le procedure dico, sono bastati non più di un paio di mesi... Misteri della politica». Dell'escavazione dei fondali è tornato a parlarne anche il sindaco Leo Castiglione nell'ultimo consiglio comunale, confermando che al di là della data del 12 marzo chiamata ad aggiungere un nuovo tassello nel percorso verso il dragaggio, gli uffici comunali «stanno lavorando per accelerare i tempi perché sarà un iter lungo e tortuoso». Ecco perché si è appellato a tutti i membri del consiglio comunale affinché si dia «l'immagine di una città unita», poiché «su certi argomenti si fa squadra». Ricontattato nelle ultime ore dal Centro, Castiglione ha aggiunto che «l'impegno è quello di lavorare con la Regione per accelerare i tempi e per arrivare il prima possibile all'esecuzione dei lavori».
In calo le merci, aumentano i crocieristi i numeri dello scalo
Cala del 2% rispetto all'anno precedente la quantità di merci movimentate al porto di Ortona nel 2018. Il dato si attesta su 1.013.330 tonnellate. La contrazione riguarda il traffico di merci solide: 570.315 tonnellate, il 56% del totale, che scendono del -7%. È stato positivo invece l'andamento delle rinfuse liquide, per di più gasolio, che hanno raggiunto 430.294 tonnellate, in crescita del 5%. Significativa anche la performance dei veicoli nuovi in esportazione: in totale 6.695 (+17%). Aumenta, inoltre, il traffico dei crocieristi alla scoperta della città e del territorio a bordo delle navi Artemis e Arethusa impegnate nell'itinerario che coinvolge anche il porto di Pesaro: circa 900 i transiti, +43% rispetto al 2017, con 19 toccate e con l'obiettivo di crescere ancora. «Il porto di Ortona», commenta il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri (nella foto), «si conferma uno snodo che sempre più integra la filiera produttiva meccanica di alta qualità dell'automotive del territorio abruzzese con la complessa catena logistica intermodale che dalla fabbrica giunge ai mercati di destinazione dell'Europa centrale. Un valore e un'opportunità da cogliere e sviluppare ulteriormente supportando l'infrastrutturazione del porto in stretta collaborazione con la capitaneria e le istituzioni regionali e comunali». Giampieri riafferma la centralità dello scalo, «porta dell'Abruzzo a disposizione dei crocieristi che grazie all'iniziativa degli imprenditori trovano soluzioni personalizzate per vivere un'esperienza a stretto contatto con la tradizione e l'anima del territorio».
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