ROMA «Dedichiamo la vittoria a Greta Thumberg, la ragazza svedese che lotta per la salvezza del pianeta, e a tutti i ragazzi che il 15 marzo occuperanno le piazze italiane per la salvezza del pianeta. Solo con nuovo modello di sviluppo torneremo a creare sviluppo». Così Nicola Zingaretti nel suo primo discorso da segretario del Pd. «Dedicato a 5 milioni di poveri che lottano contro le ingiustizie, saremo vicini a coloro che si sentono poveri e lotteremo perché non lo siano più grazie al lavoro. Ai troppi giovani disoccupati dedichiamo la vittoria».Nicola Zingaretti dunque è incoronato nuovo segretario del Pd con un bagno di consensi nel voto popolare delle primarie: con un'affluenza oltre il milione e settecentomila votanti, il governatore del Lazio avrebbe ottenuto ben più del 60%, secondo il suo comitato, largamente al di sopra della maggioranza necessaria del 50% più uno. La sua leadership viene riconosciuta da tutti i big del partito, a partire dagli altri candidati. «Ho chiamato Nicola Zingaretti, che sarà il prossimo segretario del Pd - twitta Giachetti, terzo nella fase del congresso nei circoli - per complimentarmi per il suo risultato ed anche per quello della partecipazione alla quale abbiamo contribuito tutti. #altrochemacerie». Ma c'è anche la concessione della vittoria di Maurizio Martina, che al primo turno aveva chiuso a 12 punti da Zingaretti: «Buon lavoro, buon lavoro Segretario!» twitta l'ex reggente. «Contento di avere contribuito a questa bellissima giornata. Da oggi sempre più #fiancoafianco nel PD per l'Italia». «Quella di Nicola Zingaretti è una vittoria bella e netta. Adesso basta col fuoco amico» lo saluta Matteo Renzi: agli avversari politici non sono in casa ma al Governo. Al segretario Zingaretti un grande in bocca al lupo. A Maurizio, Bobo e a tutti i volontari grazie. Viva la «democrazia». Dall'ex Rottamatore in giornata anche la promessa di evitare il «fuoco amico» del quale si è sentito a lungo vittima lui stesso. Nel pomeriggio, parlando già quasi da segretario in pectore, Zingaretti aveva detto: «Sono contento di queste lunghe file in tutti i Comuni italiani, avevo chiesto fiducia e passione come i grandi punti di ripartenza. Ora sta a noi non tradire questa fiducia, e se tocca a me giuro che non la tradirò mai». E a lui toccherà tentare di risollevare il Pd già in vista della difficile sfida delle Europee. Zingaretti diventa segretario di un partito, il principale di opposizione nonostante tutto, che a un anno meno un giorno dal tracollo delle politiche del 4 marzo sembra dare un segno di vitalità e alle primarie porta al voto un milione e mezzo di persone, secondo i dati ufficiali, ma quasi un milione e ottocentomila secondo quelli ufficiosi. Fin dalla mattina si sono viste file in molti dei circa 7.500 seggi allestiti in circoli e gazebo, tanto che in molti casi si è dovuto tenere aperta la sezione oltre le 20 per permettere a tutti di votare. L'ultima volta, per la rielezione di Matteo Renzi, avevano partecipato alle primarie circa 1,8 milioni di persone, ma era un altro Pd e l'affluenza di ieri non era scontata.I maggiorenti del partito hanno votato nelle rispettive città: tra i candidati, Zingaretti e Giachetti a Roma, Martina a Bergamo. Renzi, ultimo a essere eletto, ha votato a Firenze andando al seggio in vespa. A Roma ha votato Paolo Gentiloni, che con Zingaretti potrebbe diventare presidente del Pd e forse anche candidato premier. Molti gli uomini di spettacolo visti ai gazebo, tra cui Roberto Benigni, Paolo Virzì, Nanni Moretti, Francesco Guccini, Renzo Arbore e Stefania Sandrelli.