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Data: 05/03/2019
Testata giornalistica: Rassegna.it
Le priorità per Landini: «Salari, investimenti e riforma fiscale». Il segretario generale della Cgil dalle colonne de il Sole-24 Ore rilancia le parole d'ordine del sindacato: "Non c'è più spazio per organizzare la competitività con la riduzione continua dei costi e dei diritti"

Mettere al centro l'aumento degli investimenti e dei salari, insieme ad una nuova fiscalità “seriamente orientata a ridurre gli squilibri e le diseguaglianze”. Sono le priorità che Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, rilancia in un'intervista pubblicata ieri, domenica 3 marzo, su il Sole-24 Ore.

Il primo messaggio è per le imprese: “So che insieme possiamo mettere al centro il tema del lavoro, il lavoro di qualità e non quello precario che nel frattempo è aumentato”, dice Landini. Ergo, bisogna “dare attuazione al Patto della fabbrica con cui abbiamo già concordato nuove regole perla rappresentanza” e bisogna che “sindacati e imprese chiedano con forza al ministero di applicare le convenzioni che, tramite Inps, possano certificare la reale rappresentanza di chi firma gli accordi”. Quindi, “basta contratti pirata”.

Ma la grande questione è quella degli investimenti: “Sono la via principale per creare il lavoro, quello vero – spiega Landini - Servono investimenti pubblici in dosi massicce e anche investimenti privati. Che non sono stati sufficienti nonostante le imprese abbiano avuto incentivi in quantità mai vista prima. Incentivi che non sempre ho visto tornare anche nelle tasche dei lavoratori”.

Sul tema della produttività, invece, Landini cerca di fare chiarezza: “Bisogna intendersi su cosa sia la produttività – dice il leader del sindacato - Quella del lavoro è già alta. Non c'è più spazio per organizzare la competitività con la riduzione continua dei costi e dei diritti. Manca l'investimento in innovazione, nel miglioramento del processo di produzione, dell'organizzazione. Mancano spesso nuove sfide produttive che guardino alla sostenibilità e alle tecnologie digitali”.

Venendo alla questione fiscale, Landini parte da una fotografia della situazione presente: “È evidente che da noi c'è una questione di diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza. È sotto gli occhi di tutti che chi era più ricco è diventato ancora più ricco e chi era più povero si è impoverito ancora di più. La risposta non è la flat tax che fa aumentare questi squilibri”.

I temi da affrontare, invece, sono, secondo il segretario Cgil, l'evasione fiscale e la tassazione “non solo dei redditi”. “Ci sono moltissimi esempi di altri paesi europei e non solo – spiega Landini - L'importante è il risultato e credo abbia anche senso parlare di tassa di successione. La riforma fiscale è una delle richieste di Cgil, Cisl e Uil e, tornando all'Irpef, per me bisogna aumentare le detrazioni per il lavoro dipendente e per le pensioni: la priorità è questa”.

Severo, infine, il giudizio sul governo. “Sembrano continuare in una sorta di autoreferenzialità. Del resto non si consultano con nessuno, nemmeno con il Parlamento che è stato del tutto bypassato in occasione della legge di stabilità. Che resta una legge sbagliata e del tutto inadatta a far cambiare verso alla crescita economica II governo pensa alla disintermediazione sociale come hanno fatto anche altri governi che non mi pare abbiano lasciato un grande ricordo. Discutere e trattare con il sindacato è utile perché la complessità dei temi è tale che occorrono interlocutori in grado di comprendere i problemi, le conseguenze delle scelte sulla vita vera”.

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