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Pescara, 23/11/2024
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06/03/2019
Il Centro
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Marsilio, giunta fatta. Alla Lega 4 assessori. Bellachioma impone la sua legge. A Forza Italia la presidenza del consiglio. Un assessorato a Fratelli d’Italia. Ma Zelli, rimasto a secco, se ne va. I nomi e le deleghe decisi in summit a Roma: eccoli. Infrastrutture, trasporti e lavori pubblici al sottosegretario di giunta Umberto D'Annuntiis |
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Giuseppe Bellachioma canta vittoria, Nazario Pagano non sta nella pelle, Etel Sigismondi quasi non ci crede, ma Gianluca Zelli si alza e se ne va perché è Azione Politica l'agnello sacrificale che permette a Marco Marsilio, neo governatore della Regione Abruzzo, di far quadrare il cerchio della giunta regionale. La Lega chiedeva quattro assessorati e quattro ne ha ottenuti compresi l'esterno e la vicepresidenza dell’esecutivo. Forza Italia, che di assessorati ne voleva due, si è vista ripagare la rinuncia a una poltrona in giunta con altre due posizioni di assoluto prestigio e soprattutto di potere: la presidenza del Consiglio regionale e il sottosegretario di giunta. La medaglia di bronzo infine va a Fratelli d'Italia che pure ha ottenuto il suo assessorato. Questo è il verdetto della riunione fiume convocata ieri mattina a Palazzo Silone, all'Aquila, da Marsilio, cominciata alle 10 e finita intorno alle 14. Ma a metà del secondo tempo, Zelli abbandona la partita uscendo stizzito dal palazzo di vetro della Regione e annunciando, per questa mattina alle 11, una virulenta conferenza stampa su cui però non anticipa nulla. Quindi non conferma né smentisce chi già ipotizza una asse composto Azione Politica e Udc, leggi Marianna Scoccia, un fuoco amico che renderà difficile il percorso del governo di centrodestra per i prossimi cinque anni, giocando anche dalla parte degli oppositori del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra allargato di Giovanni Legnini. In altre parole, la maggioranza di 18 mani votanti potrebbe scendere a 16: un solo punto di superiorità rispetto alle minoranze. Sarà così un governo da brividi in ogni voto in consiglio. Ma torniamo alla riunione di ieri mattina e alle dichiarazioni dei protagonisti, prime fra tutte quelle del governatore che si è detto soddisfatto ma ha anche provato a tendere una mano a Zelli. Marsilio precisa: «Abbiamo determinato la nuova giunta che darà all'Abruzzo il futuro che merita. Capisco che rispetto alle legittime ambizioni e aspettative di tutti, quando arriva il momento di dover stringere, anche nella freddezza delle posizioni disponibili, è chiaro che non tutti possono essere soddisfatti fino in fondo. Zelli avrà una posizione di assoluto riguardo all'interno dell'ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Ma non voglio neanche pensare a una defezione di qualcuno, chi è stato eletto in maggioranza sta con la maggioranza, ha un dovere di rispetto dell'esito elettorale. Le Regioni hanno un patrimonio sterminato di deleghe e competenze. Credo che dare a sole sei persone questo compito immane sia alla radice di tante disfunzionalità, quindi porrò questa riflessione al Consiglio alla prima seduta», ha concluso Marsilio. Passiamo a Forza Italia e al suo segretario regionale Pagano che, dopo aver conquistato la medaglia d'argento, dichiara a caldo: «Sono molto soddisfatto della conclusione, facciamo i nostri migliori auguri a Marsilio. FI sarà convintamente al suo fianco nel mantenere gli impegni presi con abruzzesi e tra di noi», conclude Pagano ». Non poteva poi Bellachioma non rimettere nelle mani di Matteo Salvini la decisione finale, e notturna, su nomi e deleghe ma per quanto riguarda il risultato della riunione e soprattutto gli attacchi rivolti alla Lega, esalta il primo e rispedisce al mittente i secondi. «Grande soddisfazione per l'accordo, ho già informato Salvini che abbiamo raggiunto la quadra. La Lega si prepara a governare con la maggioranza in entrambe le istituzioni, sia giunta sia consiglio, ma respingo al mittente sdegnosamente ogni illazione in riferimento ad un presunto commissariamento di Marsilio da parte mia, che proviene da chi ha perso le elezioni e non si rassegna. Saremo leali non solo con il governatore e con gli alleati ma soprattutto con gli abruzzesi ». Di Fratelli d'Italia, infine, c'è poco da dire se non una laconica frase di Sigismondi che lascia i lettori-elettori del partito della Meloni a bocca asciutta: «Scusate ma non posso dire nulla». Oggi ci sarà il varo ufficiale del nuovo governo regionale con Marsilio che si lascia aperta un’uscita di sicurezza, di siloniana memoria, annunciando che farà di tutto per ampliare il numero degli assessori attraverso (non si sa ancora come e quando lo farà) una legge regionale ad hoc.
I nomi e le deleghe decisi in summit a Roma: eccoli. La Sanità alla leghista Verì, l'Agricoltura a Imprudente e il Bilancio a Liris Per Chieti entra Campitelli, l'esterno è Fioretti, testa a testa Sospiri-Febbo
L'AQUILA Le decisioni sono state prese in Abruzzo ma ratificate ieri notte a Roma. Nomi e deleghe infatti sono stati stabiliti al termine di un doppio incontro di Lega e Forza Italia nella capitale tra Giuseppe Bellachioma e Matteo Salvini, il primo; e tra Nazario Pagano e i tre consiglieri azzurri il secondo. Rosa e compiti - ufficiali solo se Salvini dà l'ok - sono i seguenti. LEGA: assessori Emanuele Imprudente (agricoltura, caccia, riserve e montagne, sistema idrico e ambiente), Nicola Campitelli (urbanistica e territorio), Nicoletta Verì (sanità e servizi sociali) e il teramano Piero Fioretti come esterno (lavoro, formazione e scuola). Imprudente è anche vicepresidente di giunta. Il grande escluso sarebbe Pietro Quaresimale e con lui il possibile consigliere supplente Emiliano Di Matteo. FORZA ITALIA: assessore Lorenzo Sospiri (attività produttive e turismo), sottosegretario di giunta Umberto D'Annuntiis (infrastrutture, trasporti e lavori pubblici) e presidenza del Consiglio a Mauro Febbo. Con la possibilità concreta però di inversione di ruoli tra Febbo e Sospiri. FRATELLI D'ITALIA: assessore Guido Quintino Liris (bilancio). Marsilio infine terrà per sé le deleghe impegnative alla ricostruzione, alla protezione civile e alle politiche europee.Sempre in base a questa rosa di nomi, e grazie al meccanismo della surroga, cioè dei consiglieri supplenti che permetteranno agli assessori di liberarsi dell'impegno in consiglio regionale, i primi dei non eletti che dovrebbero entrare sono i leghisti Antonietta La Porta per L'Aquila, Luca De Renziis per Pescara e Fabrizio Montepara per Chieti. Il supplente per Forza Italia sarebbe Marina Febo, se l'assessore è Sospiri, oppure Daniele D'Amario, molto vicino a Pagano, se in giunta entra Febbo. Infine per Fratelli d'Italia il consigliere supplente sarà Mario Quaglieri, ex sindaco di Trasacco.Ma l'annuncio di Marsilio di voler aumentare il numero degli assessori in giunta, che ora è fermo a sei, scatena la reazione dell'opposizione. «La prima cosa che fa un nuovo presidente di Regione? Invece di pensare ad aumentare i posti di lavoro pensa ad aumentare le poltrone degli assessori, con conseguenti segreterie, auto blu e costi della politica», afferma il deputato abruzzese dei Dem, Camillo D'Alessandro, che sferra il suo attacco politico: «Forse così funzionava nella Roma di Alemanno, non certo in Abruzzo. Mi ricordo», continua D'Alessandro, «le critiche del centrodestra sulla istituzione della figura del sottosegretario. Ora, non solo non aboliscono la figura che hanno criticato, ma annunciano addirittura l'aumento del numero degli assessori. Non c'è alcuna motivazione, se non la predatoria spartizione iniziata addirittura prima dell'inizio della legislatura.
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