C'è la coppia ultracinquantenne con un reddito da 200 euro al mese. Si arrangiano facendo i lavoretti più disparati, dicono, lei le pulizie, lui quel che capita quando capita. Insieme hanno fatto la fila ieri mattina davanti gli sportelli del Caf della Ugl per chiedere se e come poter accedere al reddito di cittadinanza. Poco più in là, c'è la pensionata che percepisce meno di seimila euro l'anno, ma che alla prova dei numeri, tra parametri e steccati, si sente dire che avrebbe diritto a circa 15 euro al mese. Possibile? Le spiegazioni, fatte di riferimenti ad un provvedimento che anche gli addetti ai lavori fanno fatica a comprendere nelle oltre cento pagine del manuale ministeriale, non affievoliscono la tristezza di chi si sente dire no. C'è la mamma che ha compilato la domanda per il figlio disoccupato, che si vergogna a metterci la faccia. E che dovrà fare i conti con l'impossibilità di percepire il sussidio perché un mese prima ha comprato un'automobile.
Una, cento, mille storie che si ripetono nei Centri di assistenza fiscale, già da una settimana presi d'assalto per la compilazione del modello Isee, senza il quale non può essere presentata la domanda. Oltre 700 le persone che si sono presentate negli ultimi giorni al Caf della Cgil, dove hanno dovuto aumentare il personale addeto al front office. Centinaia anche le richieste agli sportelli dell'Ugl e della Uil.
INCOGNITA NAVIGATOR
Dietro ogni domanda, una storia di sofferenza, resa più aspra dalla confusione. «La maggior parte spiega Gianna De Amicis, segretario regionale Ugl non ha capito il ruolo dell'Isee, lo strumento che valuta la situazione economica dei richiedenti, e pensa che non arrivare a fine mese sia già condizione sufficiente per fare richiesta. Ma quel che ci preoccupa sono i centri per l'impiego, non pronti a gestire la mole di domande». Dietro cui, oltre al desiderio di un sussidio, sta sempre la speranza di trovare un lavoro. «Ma quale lavoro? sottolinea Lorenzo Scurti responsabile del Caf della Cgil Il bando Navigator, per selezionare i tutor che dovrebbero gestire la fase di ricerca dell'occupazione degli assistiti, non è ancora partito. Senza contare che gli esperti dovranno poi essere formati, il che vuol dire un significativo slittamento dei tempi. Il provvedimento rischia di tramutarsi solo in una misura assistenzialistica. Prima doveva essere affrontata la questione del lavoro, poi quella del sussidio».
TENTARE LA SORTE
Agognato, comunque, da tanti disposti a mentire pur di compilare la domanda. «Sono molti quelli che vogliono tentare, pur nel dubbio, perché magari sperano in un errore dei conteggi» afferma Valentina Di Russo, del Caf della Uil. L'inganno sta nel credere che prima si presenta la domanda, prima si ha la possibilità di accedere al sussidio. «Non è così - continua Di Russo . Fino al 20 marzo i canali telematici dell'Inps non saranno attivi. Le domande non vanno in ordine di presentazione. C'è tempo fino al 15 di aprile e solo a maggio potrebbe arrivare il messaggio per il ritiro della carta necessaria al sussidio. Non è necessario affollarsi negli uffici fin dai primi giorni».
L'IDENTIKIT
Di sportello in sportello, l'identikit dei cittadini in attesa del reddito di cittadinanza è pressoché identico. Più uomini che donne, ultraquarantenni, con lavori alle spalle finiti per colpa della crisi e di un mercato per il quale a quell'età si è da rottamare. È comunque lo spaccato fedele di un pezzo di società immerso nella crisi e nell'incertezza. E rimasto, finora, senza risposte efficaci.
«Le condizioni di difficoltà di migliaia di cittadini sono tali che cerchiamo di non respingere nessuno, anche nel dubbio sulla sussistenza dei criteri di accessibilità», conclude Valentina Di Russo, confermando la misura dell'emergenza sociale. E poi c'è la moltitudine silenziosa dei poveri che nascondono le proprie condizioni, fiaccati dalla vergogna, oltre che dalla mancanza di denaro. Tra i tanti in fila, anche i giovani, molti con un titolo di studio, che si limitano a chiedere informazioni, come a volersi preparare a un destino già segnato.