L'AQUILA L'ultimo dilemma da sciogliere era quello tutto interno a Forza Italia. Alla fine è andata come si era capito già dalla riunione romana davanti al coordinatore regionale Nazario Pagano: in giunta Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri alla presidenza dell'assise, Umberto D'Annuntiis sottosegretario. Per il resto l'esecutivo annunciato ieri da Marco Marsilio, che sarà presentato ufficialmente oggi alle 17.30 a palazzo Silone precedendo la riunione di insediamento, ricalca fedelmente quello che era trapelato dalle ore successive al vertice decisivo dell'altro giorno all'Aquila. I quattro assessori della Lega sono Emanuele Imprudente, (Agricoltura e vicepresidente), Nicoletta Verì (Sanità), Nicola Campitelli (Urbanistica), Piero Fioretti (Lavoro e Formazione). Forza Italia sarà rappresentata da Mauro Febbo (Attività Produttive e Turismo), Umberto De Annuntiis (Sottosegretario con delega ai Trasporti e Infrastrutture). Lorenzo Sospiri sarà presidente del Consiglio. Per Fratelli d'Italia entra Guido Quintino Liris (Bilancio, Personale e Patrimonio).
ASSENZA
Manca, dalla squadra di Marsilio, l'esponente di Azione Politica. Per questo motivo ieri il coordinatore del movimento, Gianluca Zelli, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Pescara, ha annunciato le proprie dimissioni, rimettendo qualsiasi ulteriore decisione al commissario Angelo D'Ottavio. Zelli, in chiave «personale», ieri ha usato toni di fuoco. Ha parlato di un accordo sottoscritto a Stiffe con il governatore e con il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, per «un nuovo assessorato regionale multidisciplinare allo Sviluppo economico, di riforma della sanità e manutenzione e potenziamento delle infrastrutture stradali». Un assessorato esterno «che potesse bilanciare l'elezione di un singolo consigliere, così da equilibrare costa-aree interne». Un accordo, a detta di Zelli, ribadito in campagna elettorale e dallo stesso presidente Marsilio martedì 12 febbraio nella sede della sua azienda. «Da quel giorno ha aggiunto Zelli - non ho più sentito o visto Marsilio. Ho rivisto Marco il giorno del passaggio di testimone con Giovanni Lolli, quando ci siamo confermati quello che ci eravamo detti. Ieri mattina (l'altra mattina, ndr) siamo stati vittime di un'imboscata: l'accordo era stato già raggiunto da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia. Nel corso dell'incontro, nonostante il palese passo indietro della Lega che avrebbe rinunciato all'assessorato esterno - a due condizioni: avere quattro assessori e che l'esterno fossi io (e specifico che nessuno mai ha chiesto un esterno per me, ma per Azione Politica) - e nonostante Forza Italia si fosse resa disponibile a valutare l'assessore e la presidenza del Consiglio, Marsilio ha deciso di chiudere la conversazione».
CHIAMATA
Zelli ha poi riferito di una chiamata in tarda serata di Marsilio prima a Roberto Santangelo consigliere eletto per offrirgli la vice presidenza del consiglio e poi ad egli stesso. Richiesta rifiutata. Ieri Marsilio ha controreplicato: «Con Zelli non c'è nessuno strappo». Critiche sono arrivate dal centrosinistra. Giovanni Legnini ha detto che «il copione è lo stesso di quello che si ripete da diversi mesi: si discute solo di spartizioni e di nomi, le decisioni vengono prese a Roma e poi solo ratificate in Abruzzo». Silvio Paolucci, ex assessore Pd, si è detto «attonito» per il caso Zelli: «La maggioranza perde pezzi prima ancora di cominciare».