CHIETI «Il varo della giunta regionale è arrivato dopo quasi un mese dalle elezioni del 10 febbraio. Il copione è lo stesso di quello che si ripete da diversi mesi: si discute solo di spartizioni e nomi, le decisioni vengono prese a Roma e poi solo ratificate in Abruzzo, l'asse politico è sempre più spostato a destra con la Lega che domina la scena, continuano a manifestarsi vistosi conflitti nella maggioranza di centrodestra, che il presidente Marsilio non riesce a risolvere». Così afferma Giovanni Legnini, capo in consiglio del centrosinistra allargato.«Intanto, come avevamo ampiamente previsto durante la campagna elettorale, finite le passerelle dei ministri, il governo nazionale gialloverde non mostra di preoccuparsi delle emergenze abruzzesi: né una parola, un proposito, un'iniziativa sono stati fino ad oggi riservati ai tanti problemi dei cittadini e dell'economia regionale da parte di coloro che hanno vinto le elezioni regionali. Noi ci siamo», sottolinea Legnini. «Domani discuteremo con i nostri consiglieri regionali su quali temi incalzeremo la maggioranza in vista del primo consiglio regionale del prossimo 12 marzo: le iniziative sul lavoro, l'accelerazione delle ricostruzioni, e il rischio di sottrazione di risorse per effetto dell'autonomia speciale delle Regioni del nord».Si unisce alla critica l'ex assessore Pd, Silvio Paolucci: «Resto attonito dinnanzi alle parole pronunciate da Zelli nei confronti di Marsilio», dice, « è evidente che è Salvini a dettare regole e numeri della nuova giunta. Quando non sa cosa fare, Salvini prenda il telecomando al Viminale e accende il reality Abruzzo».