L'AQUILA Un piano industriale da 7 milioni che dovrebbe traghettare l'Ama, l'Azienda per la mobilità aquilana, da una fase di sofferenza e di mancanza d'investimenti a una nuova vita attraverso un programma di riqualificazione, di rinnovo del parco mezzi con l'acquisto di 28 bus, di cui 18 elettrici entro il 2020, e 10 diesel entro l'anno in corso. È quanto prevede il piano industriale dell'Ama, deliberato ieri dall'assemblea ordinaria alla quale ha preso parte anche il socio unico, il Comune dell'Aquila. Il piano industriale coprirà il quinquennio 2019-2023. A spiegare i dettagli è stato l'assessore alla Mobilità Carla Mannetti, affiancata - tra gli altri - dal neo-amministratore unico dell'azienda Giammarco Berardi e dal consulente esterno Augusto Equizi, che ha redatto il piano. All'orizzonte anche un'altra questione da dirimere: la fusione con Tua, la società unica del trasporto urbano abruzzese. Fusione politicamente non auspicata dall'amministrazione comunale, che non ritiene una scelta strategica e utile per Ama entrare a far parte «di un grande calderone che farebbe perdere di vista le esigenze dei suoi utenti», ha detto Mannetti. Intanto le trattative procedono: due giorni fa c'è stato un incontro con i sindacati. Mannetti ipotizza un secondo referendum tra i dipendenti per sondare gli umori e le volontà rispetto alla fusione con Tua. Quanto al piano industriale, Mannetti ha precisato che «è la prima volta che la società si dota di un piano industriale. Previsto non soltanto il rinnovo del parco mezzi, ma ci sarà anche l'adozione di tecnologie a bordo che ci permetteranno di tracciare il percorso e ridisegnare l'intera rete del trasporto locale».«Il piano industriale prevede una serie di investimenti strutturali dopo 5 anni di zero investimenti», ha spiegato Equizi, «che porteranno alla riduzione dei costi grazie al ricorso all'energia rinnovabile. Auspichiamo di tornare al pareggio dei conti già alla fine del 2019». Un altro aspetto affrontato nel piano è il costo del personale e del premio di risultato per i dipendenti, che dovrà valorizzare il profilo individuale del lavoratore piuttosto che quello aziendale. Altro obiettivo è quello del «riequilibrio degli aspetti finanziari, con la copertura degli investimenti con fonti di finanziamento tramite aumento del capitale, andando ad aumentare di circa 30 volte gli utili della società», ha aggiunto Equizi. Si prevede anche un indebitamente bancario opportunamente garantito per arrivare a una situazione sostenibile nel rapporto tra fonti proprie e di terzi. Berardi ha sottolineato «l'implementazione di sistemi software e hardware, con cui l'Ama vuole monitorare utenza e mezzi, per migliorare l'efficienza e la puntualità del servizio».