L'AQUILA Passa attraverso gli incontri che Marco Marsilio ha avuto ieri mattina con i suoi sei assessori il programma di lavoro del nuovo governo regionale.Mezz'ora a testa ad ogni assessore con l'eccezione per Mauro Febbo che ha parlato per primo e di più. Gli assessori si sono presentati a turno, a partire dalle 10,30, come in un esame all'università. Tirando le somme, emerge che tra le priorità assolute, legate alle scadenze, ci sono le nomine dei due nuovi manager delle Asl di Chieti e L'Aquila, per le quali il governatore sta per scegliere la commissione esaminatrice composta da tre esperti, e il piano per gli interventi contro il dissesto idrogeologico che dev'essere pronto prima di settembre, il mese in cui il governo Conte stanzierà 200 milioni di euro per l'Abruzzo.Ma andiamo per ordine, sulla base di quanto è trapelato ieri sera, partendo dal forzista Febbo (le sue deleghe principali sono Attività produttive, Cultura e Turismo) che può oggettivamente vantare una maggiore esperienza di giunta rispetto agli altri.Il governatore Marsilio, che oggi sarà impegnato a illustrare in consiglio regionale il suo programma, ieri ha parlato ai suoi ma, soprattutto, ha ascoltato le loro idee e i loro programmi, già chiari, e infine ricevuto i dossier che gli hanno preparato. L'assessore Febbo ha quindi proposto di approvare in tempi brevi il piano regionale del commercio, in attuazione della legge votata nel 2018 in consiglio durante la scorsa legislatura. Per l'industria invece la prima azione sarà la riperimetrazione delle Zes (zone ad economia speciale). Passando poi all'artigianato, proprio domani è in programma il comitato di sorveglianza per i fondi Fesr (fondi europei di sviluppo regionale), che permetterà di capire a che punto si trovano i bandi già fatti, e quali sono quelli da pubblicare. Sulla Cultura il discorso si complica e diventa più impegnativo perché i fondi sono ridotti al lumicino. La giunta Marsilio cercherà però di assegnarli all'inizio dell'anno e non, come è accaduto, alla fine e senza certezza dell'esito. Così come dovranno essere aumentate le risorse anche attraverso l'aiuto di Fondazioni di fuori Abruzzo. Questa idea di partenariato tra pubblico e privato viene vista come una possibile soluzione all'insufficiente quantità di fondi erogabile. Un analogo discorso vale per il turismo dove - secondo Febbo - per 46 mesi l'Abruzzo è rimasto senza un vero e proprio assessore. In questo caso, la nuova giunta attiverà piattaforme informatiche in cui l'Abruzzo è per ora assente, e rivedrà il numero della Dmc (destination management company, ovvero società di gestione delle destinazioni) che dovranno scendere a due, massimo tre, con l'impegno di rappresentare la Regione a fiere ed eventi nazionali e internazionali, per proporre pacchetti turistici, sgravando del compito i funzionari regionali. Per il capitolo partecipate, Abruzzo Sviluppo, Fira, Arap e Consorzi industriali, già convocati per venerdì presidenti e commissari.Davanti al neo presidente sono sfilati poi Emanuele Imprudente (Agricoltura), Guido Quintino Liris (Bilancio), Nicoletta Verì (Sanità), Piero Fioretti (Scuola e Lavori pubblici), il sottosegretario Umberto D'Annuntiis e Nicola Campitelli che al primo posto ha posto la legge Urbanistica da rivedere in meglio. (l.c.)