L'AQUILA - Una sentenza del Tribunale amministrativo regionale del 9 gennaio scorso rischia di paralizzare il Collegio dei revisori dei conti della Regione Abruzzo, e con essa l'attività di giunta e consiglio appena insediati.
E' stata infatti annullata la nomina di una dei tre membri, Lucia Romano, per mancanza dei requisiti. Unica donna della terna, di un organismo che per legge deve garantire per statuto una "quota rosa".
Fatale il ricorso di un revisore supplente, che però in quanto di sesso maschile, non può comunque subentrare all'esclusa.
Una brutta gatta da pelare per il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente del consiglio Lorenzo Sospiri e l'ufficio di presidenza che proprio ieri si sono insediato, in occasione del primo consiglio regionale dell'undicesima legislatura.
Perdendo uno dei componenti, il Collegio dei revisori è infatti paralizzato.
Poco male dal 10 gennaio fino ad oggi, visto che il consiglio era sciolto e l'attività legislativa ferma.
Ma ora che giunta e Consiglio torneranno al lavoro a pieno regime, andrà subito trovata la soluzione per ridare pieni poteri ad un importantissimo organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente, che deve emettere pareri sulla spesa del personale, ma anche sui famigerati rendiconti, ovvero dell'accertamento degli effettivi crediti e debiti della Regione delle passate annualità.
L'attuale collegio è in carica dal 1 giugno 2018, ed è stato nominato dal consiglio regionale a seguito di un'estrazione a sorte, tra gli iscritti in un elenco regionale dei Revisori dei conti che viene aggiornato annualmente.
Attualmente è costituto dal presidente Mario Del Vecchio, oltre che dai due componenti Francesco Angiolino e appunto Lucia Romano.
A fare ricorso è stato Simone Paoloni, nella sua qualità di primo estratto dei supplenti revisori, sostenendo l’illegittimità della nomina di Romano, per "non essere in possesso del requisito di cinque anni di esperienza professionale", non essendo valida quella messa a curriculum nell'Agenzia regionale Tutela ambientale (Arta).
Il collegio giudicante, presieduto dal magistrato Antonio Amicuzzi, ha dato ragione al ricorrente annullando l'atto di nomina di Romano.
Il Tar nella sentenza ha esaminato la delibera della sezione delle autonomie della Corte dei Conti dell'8 febbraio 2012, che fissa i requisiti per l’iscrizione nell’elenco dei revisori contabili regionali.
Ovvero: "esperienza maturata, per almeno cinque anni, come revisore dei conti negli enti territoriali di dimensioni medio-grandi (Province e comuni superiori ai 50.000 abitanti) o negli enti del servizio sanitario, nelle Università pubbliche e nelle aziende di trasporto pubblico locale di rilevante interesse in ambito regionale, ovvero, in alternativa, con lo svolgimento di incarichi, di pari durata e presso enti con analoghe caratteristiche, di responsabile dei servizi economici e finanziari".
Ebbene, l’Agenzia regionale della tutela ambientale, concorda il Tar, "non rientra nel novero degli enti indicati dalla delibera della Corte dei conti", e non è assimilabile agli enti del servizio sanitario, "così come si evince dallo Statuto di tale ente che lo qualifica come ente di diritto pubblico preposto alle attività tecnico scientifiche connesse alle funzioni pubbliche per la protezione dell’ambiente".
Insomma Romano, "non aveva i requisiti per essere iscritta nell’elenco dei revisori dei conti regionali, con la conseguenza che la sua nomina è illegittima per i vizi denunciati dal ricorrente".
Il problema è ora però che Paoloni non può comunque subentrare a Romano, in quanto ci deve essere comunque un componente donna. Un bel rompicapo insomma, che Marsilio e l'ufficio di presidenza dovranno risolvere e pure in fretta.