Gentile Direttore, ci voleva Legambiente per scoprire che in piazza Duca degli Abruzzi e in viale Bovio l'inquinamento da polveri è ai livelli di guardia! Peccato che il rapporto non abbia aggiunto che occorre una centralina per monitorare costantemente la qualità dell'aria! E allora dovremmo ricordarci e ricordare a chi siede a Palazzo di città che la centralina per rilevare il grado di inquinamento in piazza Duca degli Abruzzi c'è, ma inspiegabilmente è stata disattivata! Forse è arrivato il momento di rimetterla in funzione.Leggere il rapporto sulla qualità dell'aria a Pescara redatto da Legambiente provoca non poco sconforto perché l'associazione ambientalista lancia un appello per porre fine ad una situazione preoccupante per la salute di chi vive a Pescara, e soprattutto perché evidenzia ancora una volta una dura realtà che qualcuno maldestramente si ostina a voler edulcorare! Dunque è quanto mai necessario procedere ad un monitoraggio accurato della qualità dell'aria in diverse fasce orarie della giornata e mettere in atto misure efficaci per abbattere le polveri sottili che hanno sforato ampiamente il limite dei 50 microgrammi per metro cubo. Purtroppo, ripetere come un mantra ossessivo che servono misure efficaci per migliorare la mobilità non basta! Occorre la ferma volontà politica di tutti per contrastare le vuote dichiarazioni di chi predica bene e razzola male! Non si può strombazzare ai sette venti di varare un piano per la mobilità sostenibile e contestualmente ripetere l'esperienza sciagurata dei parcheggi sull'ex tracciato ferroviario.La stridente contraddizione tra quanto si dichiara e la prassi amministrativa in campo urbanistico è data dal progetto di riqualificazione dell'area di risulta dell'ex stazione ferroviaria adottato dall'attuale amministrazione comunale che ripropone in modo ineluttabile lo schema dei parcheggi nel centro cittadino: scegliere di voler più di 2 mila posti auto nel centro città vuol dire privilegiare il trasporto privato a scapito di quello collettivo, vuol dire intrappolare i mezzi di trasporto pubblico nel caos giornaliero anche per la mancanza di corsie preferenziali, decretandone cosi inizialmente un ruolo residuale e successivamente il declino finale. Con buona pace degli studi e dei piani sulla mobilità sostenibile.