ROMA Gianfranco Battisti vola ad Atlanta e prova a sbloccare il negoziato con Delta Airlines per far decollare la nuova Alitalia. Domani sera da Fiumicino, l'ad di Fs si imbarca su un volo diretto per la capitale della Georgia, dove ha il suo quartier generale la compagnia aerea con cui sono in corso trattative. Traversata di poco più di 11 ore e, considerando il fuso orario, il top manager di Ferrovie che dovrebbe essere accompagnato da alcuni suoi uomini e dagli advisor di Mediobanca, avrà il primo colloquio in terra americana con il ceo di Delta Ed Bastan per metà mattinata di venerdì 15. Sarebbe la prima volta che Battisti vola ad Atlanta, rispetto ai 4-5 viaggi già compiuti da altri manager di Fs e anche questo la dice lunga sul significato della sua missione.
Il tempo stringe e per il 31 marzo Fs e i suoi alleati dovrebbero predisporre il piano industriale. Il termine viene giudicato tassativo perché legato alla procedura regolata dalla Commissione Ue per il rimborso del prestito-ponte da 900 milioni entro il 30 giugno, scadenza già spostata di sei mesi. A preoccupare Fs, che in questa fase sta gestendo in solitaria la trattativa, non è tanto la decisione di easyJet di puntare solo sugli scali milanesi, quanto quella di Delta che al momento è l'interlocutore principale. Dai colloqui in corso, emerge che Delta intenderebbe investire subito non oltre 150 milioni, una somma considerata troppo bassa perché corrisponde a un massimo del 15% del capitale di New Alitalia. A questi valori il vettore americano non consoliderebbe il vettore italiano, così come non lo farebbe rientrare nel proprio bilancio consolidato nemmeno Fs che farebbe fronte a un investimento di circa 300 milioni. Con queste cifre, la nuova Alitalia sarebbe destinata a un futuro stand alone con tutto quello che ciò significa.
MALPENSA E LINATE
Del resto, l'arrivo di un partner industriale è una delle principali condizioni poste da Ferrovie per completare l'acquisizione di rami d'azienda. E sin dalla prima lettera inviata ai commissari e al governo il 31 ottobre 2018, l'ente ferroviario parlava esplicitamente di quota significativa per il partner. E' quindi l'esborso economico lo scoglio più rilevante da superare rispetto al piano industriale su cui pure ci sarebbero alcune divergenze, che però fonti vicine al dossier considerano superabili. Purché ci sia la volontà di Delta di fare un passo in avanti decisivo. La scesa in campo del numero uno di Ferrovie che attraversa apposta l'Oceano, dovrebbe consentire di trovare il punto di mediazione. Saranno riunioni no-stop già programmate con la squadra di manager italiani che avrebbe biglietti di ritorno a Roma per la serata di domenica 17. La posizione di easyJet allo stato viene ritenuta marginale anche perchè, si fa osservare, che se Fs e Delta trovassero la quadra coprendo il 55-60% della nuova Alitalia, il coinvolgimento della low cost sarebbe più facile da realizzare relativamente a Malpensa e Linate.
Al rientro dalla Georgia si potranno tirare le somme della trattativa. E per la prossima settimana sarebbero in allerta Mise, Mef e i commissari Enrico Laghi, Stefano Paleari, Daniele Discepolo. Se poi fossero necessari 7-10 giorni in più per finalizzare il piano, sforando in aprile, sarebbe più agevole trovare il sì della Commissione di Bruxelles.