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Data: 16/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Regione, partono gli inviti a dimettersi. Spoil system: faccia a faccia tra Febbo e Felizzi (Fira), D’Angelo (Consorzio Asi), Leombroni (Arap) e De Monte (Ab. Sviluppo). E al vertice di Tua potrebbe andare Morra. L’ex assessore: se me lo chiedono non rifiuto

Parte l’operazione spoil system, letteralmente sistema delle spoglie, per cui il vincitore prende le spoglie del vinto. Il nuovo assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Mauro Febbo, ha incontrato ieri mattina i responsabili degli enti strumentali e delle partecipate che hanno più stretti rapporti con le deleghe a lui assegnate. «Sì, ho iniziato a prendere visione dell'attuale situazione dei diversi servizi dei dipartimenti legati alle mie deleghe», conferma Febbo, «così ho incontrato i responsabili degli enti che dipendono dalle mie direzioni, ovvero Giampiero Leombroni, il presidente dell’Arap (Azienda regionale attività produttive); Alessandro Felizzi, presidente di Fira (la finanziaria regionale); il presidente di Abruzzo Sviluppo, Manuel De Monte e il presidente del collegio dei liquidatori del Consorzio Industriale Pescara-Chieti, Camillo D'Angelo. A loro ho chiesto di rassegnare le proprie dimissioni a seguito dell’avvicendarsi del nuovo governo regionale di centrodestra, dimissioni che ovviamente saranno valutate in riferimento agli obiettivi condivisi di strettissima attualità ». Febbo non aggiunge altro ma, stando a indiscrezioni sull’esito degli incontri, pare che dei quattro invitati a lasciare spazio a presidenti di fiducia nel nuovo governo, solo due hanno dichiarato la propria disponibilità a breve termine, Felizzi della Fira e De Monte di Abruzzo Sviluppo. Gli altri due, Leombroni e D’Angelo, preferiscono invece attendere la fine dei rispettivi contratti. Che farà la nuova Regione di centrodestra? Stando a ciò che il governatore, Marco Marsilio, ha dichiarato al Centro subito dopo la sua vittoria elettorale, non c’è alcuna intenzione di creare contenziosi di lavoro nei confronti di chi, nominato dalla passata giunta di centrosinistra di Luciano D’Alfonso, oggi dovrebbe lasciare l’incarico in anticipo. «Li invito però a presentare le dimissioni come è logico che sia», aveva garbatamente detto il nuovo presidente della Regione. L'assessore Febbo intanto annuncia che nei prossimi giorni continuerà a confrontarsi con tutta la struttura regionale, «al fine», conclude l’esponente di Forza Italia, «di avviare un lavoro proficuo e di vero sviluppo, mettendo in campo tutti gli strumenti adatti per far ripartire l'economia regionale che vive ormai da troppo tempo una situazione di stallo. Chiaramente, inizierò anche un giro di incontri con le organizzazioni datoriali e sindacali», dice infine l’assessore, «per tracciare e condividere le strategie che intendiamo mettere in campo in questa legislatura».

E al vertice di Tua potrebbe andare Morra. L’ex assessore: se me lo chiedono non rifiuto

Il papà di Tua, Giandonato Morra (foto), ex assessore regionale ai Trasporti della giunta di centrodestra di Gianni Chiodi che, per primo, pensò alla fusione di Arpa con Sangritana e Gtm, potrebbe tornare in campo nell’operazione di spoil system avviata dalla Regione. Negli ambienti politici infatti comincia a girare il suo nome come possibile successore di Tullio Tonelli, confermato da Luciano D’Alfonso al vertice della società del trasporto pubblico regionali. «E’ vero, io ho approvato la riforma dei trasporti nella finanziaria regionale del 2010. Il mio piano prevedeva la fusione civilistica di Arpa, Sangritana e Gtm, dopo appena un anno di lavoro», dice al telefono Morra, già candidato nella rosa di possibili governatori proposta da Fratelli d’Italia una manciata di mesi fa. Nove anni fa, la sua riforma fu approvata all’unanimità con la sola astensione di Carlo Costantini, ma poi si perse tempo per divergenze nella maggioranza. La legge Morra fu però ripresa da D’Alfonso che, per accelerare i tempi, attuò l l’incorporazione e non la fusione. «Oggi non chiedo nulla, fa parte del mio carattere», sottolinea Morra, «se però dovessero propormi la presidenza Tua sarei disponibile». (l.c.)

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