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Pescara, 23/11/2024
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16/03/2019
Il Messaggero
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Crisi in Comune - Il governo garantisce i dieci milioni Biondi, ipotesi ritorno. «Le dimissioni sono soltanto un fake tornerà, ma ha fallito su tutta la linea». Mannetti: “Facciamo quadrato attorno al sindaco” (Guarda l'intervista) |
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Articolo 17 del decreto sisma: «Per l'anno 2019 è assegnato un contributo straordinario dell'importo di 10 milioni di euro». Così si legge nella bozza del decreto che sarà varato la prossima settimana dove c'è lo stanziamento dei fondi agognati per il bilancio comunale. Parola di Vito Crimi sottosegretario alla ricostruzione. In meno di 24 ore, dunque il sindaco Biondi ha avuto la risposta che cercava dal governo. E' plausibile pensare che oggi stesso ritiri le sue dimissioni? In realtà è evidente il tentativo di Crimi di stanare Biondi: «Accolgo con dispiacere la notizia delle dimissioni del sindaco dell'Aquila. Ma lo invito a non scaricare sul governo responsabilità che non ci appartengono. Proprio ieri ho personalmente garantito al primo cittadino che la prossima settimana sarà varato il decreto sisma, il quale prevede un finanziamento di 10 milioni di euro a copertura delle minori entrate del comune aquilano. Spero che la scelta del sindaco non sia una scusa per nascondere i problemi di maggioranza interna all'amministrazione locale». Come da copione, si sono susseguite le manifestazione di solidarietà su facebook con #iostoconbiondi; il sindaco è stato anche intervistato nel suo Map di Villa Sant'Angelo dalle tv nazionali. Non sono mancati i comunicati stampa infarciti di parole di stima. A scrivere è anche Daniele D'Angelo di Benvenuto presente, in odor di assessorato: «La scelta del sindaco Biondi è stata prova del suo grande amore verso la città e di un altissimo senso civico. Spero che questa scelta possa servire per scuotere la coscienza del Governo per fare in modo di non abbandonare L'Aquila in questo momento così delicato. Allo stesso momento faccio appello a tutte le forze politiche, ricordando loro che se questa coalizione sta amministrando la città è perché meno di due anni fa gli aquilani hanno creduto in noi e hanno visto in Pierluigi Biondi e nelle forze che lo hanno sostenuto (e che lo devono sostenere anche oggi) un'armata di liberazione da un sistema ormai arcaico e incancrenito. Spero che i partiti e le civiche di coalizione facciano quadrato intorno al Sindaco e mettano da parte rancori e discordia, tornando a dare man forte a Pierluigi Biondi per restituire dignità all'Assise comunale e alla città. Non è il momento di pensare a chi è stata affidata la carica di vice Sindaco e a chi sarà componente di Giunta». Fiducia anche dal coordinamento locale di Fratelli d'Italia: «Ribadiamo fiducia e sostegno al sindaco, Pierluigi Biondi, e condivisione per il lavoro svolto in questi primi due anni di mandato visto il raggiungimento di obiettivi inopinabili registrati in molti ambiti. Fratelli d'Italia si augura che le forze partitiche locali e che il governo nazionale mostrino, nel momento così delicato già tratteggiato, il senso di responsabilità auspicato dal primo cittadino dell'Aquila».
«Le dimissioni sono soltanto un fake tornerà, ma ha fallito su tutta la linea»
Il plotone anti-Biondi è composto: da Carla Cimoroni, Giustino Masciocco, Lelio De Santis, Stefano Palumbo, Stefano Albano e Angelo Mancini. Mancano i rappresentanti del Passo Possibile in rotta di collisione ormai aperta, con il Pd. Fra il pubblico l'ex sindaco Massimo Cialente. Tutti d'accordo: le dimissioni di Biondi sono fake. «Se davvero Biondi avesse avuto tanta preoccupazione per fare il bilancio osserva il capogruppo Dem Palumbo perché ci ha bocciato l'ordine del giorno che andava nella medesima direzione? In quella occasione ci fu detto che il documento era superato perché il governo avrebbe risolto subito tutto dandoci i fondi. Perché poi, non approfittare della presenza dei big e di Salvini in campagna elettorale per inchiodarlo a precise assunzioni di responsabilità nei confronti della città dell'Aquila?». Ancora: «Un vero sindaco avrebbe fatto questo, Biondi no. La sua conferenza stampa di addio è stata la rappresentazione plastica dell'isolamento dalla sua stessa maggioranza, mentre le dimissioni sono solo il tentativo maldestro di uscire dall'angolo. La verità è che il sindaco non è più la sintesi della sua maggioranza. E poi prima di aprire una vertenza con il sottosegretario alla Ricostruzione Crimi, avrebbe dovuto incalzare il suo assessore-parlamentare, Luigi D'Eramo, per un anno con una doppia poltrona e zero risultati. Questa è L'Aquila nell'anno del decennale». IDEA Della stessa idea il segretario Pd, Stefano Albano: «Se i comuni del cratere hanno avuto i fondi per il bilancio e l'Aquila no, è perché Biondi non ha alcun peso politico». Per Albano Biondi è «vittima del suo stesso sistema». «Ma quale vittima! ha controbattuto Giustino Masciocco _ Biondi è il vero carnefice. E' lui con il suo modus operandi che mette in crisi la maggioranza. La nomina di Daniele è stata una polpetta avvelenata per lo stesso che si è prestato ai giochi di palazzo». Tutti d'accordo nel dire che le dimissioni di Biondi sono una cialentata alla Biondi per usare le parole di Lelio De Santis sebbene sia una brutta fotocopia dell'originale. «I fondi per il bilancio sono solo un pretesto». A sparare è toccato poi a Carla Cimoroni che ha sottolineato la mancanza di amore e rispetto per la città del sindaco e della sua maggioranza: «Pensava di usare il suo ruolo da sindaco solo per fare carriera, ma non ci è riuscito. Meglio hanno fatto i suoi assessori D'Eramo, Imprudente e Liris». A questo punto se dimissioni sono, che siano vere e definitive grida l'opposizione per bocca di Angelo Mancini. Se la maggioranza è allo sbando è altrettanto vero che le opposizioni non sono state troppo incisive finora in consiglio comunale. I 20 giorni di pausa rappresenteranno così un momento di riflessione anche per la minoranza. «Sarà anche vero ammettono Palumbo e Albano però non è facile fare opposizione senza avere un atto da contestare».
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