Si levano due autorevoli voci a difesa del sindaco Biondi. La prima attiene il livello nazionale che il primo cittadino ha voluto attribuire alla scelta di dimettersi. Guido Bertolaso, ex numero uno della Protezione civile e protagonista dell'immediato post emergenza 2009, ieri ha teso una mano a Biondi: «Le sue dimissioni sono solo un gesto di protesta per lo stato di abbandono da parte del governo. Sono stato all'Aquila una decina di giorni fa per ricordare il Decennale del sisma e ho parlato con lui». «Il sindaco Biondi - precisa Bertolaso - mi ha rappresentato tutte le sue difficoltà, le sue preoccupazioni per la totale assenza da parte del governo, di chi dovrebbe aiutare la ricostruzione. E mi sembra che non vi sia nulla di nuovo sotto il sole, visto che anche ad Amatrice, Accumoli, Arquata stanno ancora in mezzo alle macerie. Evidentemente l'assistenza alle popolazioni terremotate non è una priorità di questo governo». «Allo stato attuale la situazione mi pare davvero difficile: i sindaci sono stati totalmente trascurati» aggiunge Bertolaso bocciando senza appello le politiche del governo giallo-verde sulla gestione del post-terremoto. «Dieci anni fa, una settimana dopo il terremoto conclude l'ex capo del Dipartimento - dissi che ci sarebbero voluti 10 anni per ricostruire L'Aquila. Fui coperto di insulti perché soprattutto i politici immaginavano di fare le cose più in fretta. A che punto è la ricostruzione? Non mi sembra conclusa. Quindi, posso solo dire che mi sono sbagliato nelle mie previsioni, perché sono stato troppo ottimista». Supporto anche dal governatore, Marco Marsilio: «Incoraggio Biondi ad andare avanti e mi auguro che questo suo gesto forte serva ad avere una risposta dal Governo e che si arrivi a una soluzione. Mi auguro che Biondi possa andare avanti nella gestione di un'amministrazione apprezzata dai cittadini». «Posso testimoniare che prima di Natale prosegue il governatore - quando i 10 milioni di euro per il Comune non vennero inseriti nel maxi emendamento alla legge di bilancio, il sottosegretario Vito Crimi venne in commissione a rassicurare che col primo provvedimento utile sarebbero stati trasferiti. È passato gennaio, febbraio e ora siamo a marzo e questo non è avvenuto e trovo che non sia giusto che il sindaco debba fare un pellegrinaggio a Roma per chiedere questi soldi. Non è certo questa l'attenzione che L'Aquila merita».