Molto più che un sondaggio: Fratelli d'Italia lancia le primarie per individuare il candidato sindaco di centrodestra per Pescara e Montesilvano. I coordinatori Etel Sigismondi (regionale), Stefano Cardelli (provinciale) e Roberto Carota (comunale) insieme con Marchegiani (per Montesilvano) hanno illustrato ieri in conferenza stampa il regolamento, fissando la data del voto al 31 marzo. In seconda battuta è stata presentata l'adesione di Pasquale Lillo Cordoma al partito: un ritorno alle origini per lui, ex sindaco di Montesilvano, visti i trascorsi in Alleanza nazionale, «mi sento a casa» è stato, non casualmente, il suo primo commento. Ci sarà anche lui nella rosa di quanti aspirano alla candidatura a sindaco, ovviamente per Montesilvano, se non ci sarà condivisione sulla riproposizione dell'uscente Francesco Maragno.
PAROLA AI CITTADINI
Il significato della sortita di Fratelli d'Italia lo ha chiarito bene Etel Sigismondi: «O entro la prossima settimana il tavolo politico fornisce un nome o siano i cittadini a decidere chi presentare per il centrodestra nella corsa a sindaco». Se non è un ultimatum, diciamo che è un segnale forte per dare una scossa agli alleati della coalizione in questa delicata fase di stallo: Forza Italia ha suggerito il sondaggio limitando la rosa dei nomi ai suoi Albore Mascia, Antonelli e Masci, tre pezzi da novanta sulla scena politica pescarese. La Lega, con Salvini in persona, ha però già opzionato Pescara mettendoci la bandierina pur senza dare nomi. «Non accetteremo candidati che abbiano fatto parte del governo cittadino di centrosinistra» è l'avvertimento lanciato ieri da Fratelli d'Italia, e detta così è un chiaro altolà all'ipotesi Adelchi Sulpizio, ex assessore con Alessandrini.
IDEA D'INCECCO
Oltre a Landini e Chiavaroli, sub coordinatori di Giuliante, la Lega potrebbe attingere al consiglio regionale indicando, senza scartare a priori Luca De Renzis, quello che ad oggi appare sulla scena come il più autorevole potenziale candidato sindaco e cioè Vincenzo D'Incecco, forte di un'esperienza di trincea nei cinque anni all'opposizione a Palazzo di città. La domanda è: accetterebbe mai di rinunciare al ben retribuito scranno di consigliere regionale? Forse no, ma se la chiamata gli arriva da Salvini allora c'è poco da discutere e la partita sarebbe chiusa. Con buona pace dei forzisti e con sollievo di Nazario Pagano sgravato dalla responsabilità di sponsorizzare un Masci piuttosto che un Mascia o un Antonelli. Non solo: andasse male, D'Incecco potrebbe rientrare in Regione; ovvero lascerebbe la poltrona a Ottavio De Martinis, il che faciliterebbe a Montesilvano la ricandidatura di Maragno.
Lanciato il sasso, Fratelli d'Italia sta alla finestra guardando però il cronometro. Il tempo sta per scadere, è stato detto ieri, e c'è da mettersi al lavoro con gazebo e quello che serve per la duplice campagna elettorale. «Il nostro è un fronte che si sta ampliando e che ci porterà ad essere protagonisti nel centrodestra più di adesso» ha dichiarato Sigismondi. «Pronti a schierare alle primarie i nostri migliori uomini - ha aggiunto Cardelli ampliando di fatto la rosa ai vari Cremonese e Pastore o anche Trotta -. Aspettiamo una risposta dai nostri alleati, convinti che, se non si trova la quadra al tavolo politico, il percorso migliore da seguire sia questo delle primarie».