L'AQUILA Una mano tesa a Pierluigi Biondi arriva da chi meno te lo aspetti: il suo ex nemico e avversario alle elezioni comunali, Americo Di Benedetto. Venerdì sera, il consiglio direttivo del Passo Possibile, il movimento nato come diretta emanazione dell'omonima lista a cui Di Benedetto ha aderito dopo aver rotto con il Pd, ha invitato Biondi a «predisporre una proposta di governo che affronti le priorità improcrastinabili, presentando una squadra di elevata competenza non riconducibile a nessuna delle forze politiche presenti in consiglio comunale. Questa è l'unica ipotesi sulla quale il Passo Possibile sarebbe disposto a valutare una sua diversa posizione». Detto altrimenti: il gruppo non esclude la possibilità di un sostegno al sindaco, a patto che Biondi metta insieme una giunta tecnica di salute pubblica. Ipotesi, però, già rispedita al mittente da parte della Lega, ieri pomeriggio. «La nostra condotta è dettata da un responsabile senso civico, chiarendo che il nostro impegno non ci vedrà coinvolti nell'attribuzione di ruoli. Pur stigmatizzando l'azione politica svolta fin qui da questo governo cittadino, la nostra posizione è volta a scongiurare le conseguenze di un commissariamento, che significherebbe, tra le altre cose, un aumento indiscriminato della pressione tributaria».L'uscita del Passo Possibile ha destato incredulità in tutto il Pd, non solo quello aquilano. Ieri, a stigmatizzare la posizione di Di Benedetto, è intervenuto direttamente il segretario regionale del partito, Renzo Di Sabatino: «Due anni fa gli aquilani, con il loro voto, hanno scelto chi dovesse amministrarli e chi dovesse, invece, andare all'opposizione. Non è pensabile, oggi, mescolare le carte, invocando una fantomatica giunta di salute pubblica, che risulterebbe incomprensibile agli occhi dei cittadini. In politica, mai quanto oggi» afferma Di Sabatino «occorrono messaggi semplici e chiari. Risulta incomprensibile, quindi, quanto dichiarato da Americo Di Benedetto, che pure fu eletto nelle fila del Pd, salvo poi scegliere una strada diversa. Tutto questo non è accettabile, dato che il centrosinistra è, per volontà popolare, all'opposizione. E non è accettabile se si pensa che Biondi è stato uno dei principali sponsor di questa destra romana e di Marsilio che oggi governa alla Regione, dove pure Di Benedetto è su scranni opposti. Certamente, poi, tutto questo non è in linea con il nuovo progetto politico inaugurato durante le Regionali e portato avanti sotto la guida di Giovanni Legnini. La strada che abbiamo deciso di percorrere non permette inciuci o accordicchi. Dunque, se Biondi è in grado di governare con la sua maggioranza lo faccia, oppure si torni al voto. In questo momento non possono esserci scialuppe di salvataggio».