PESCARA «Pesanti tagli ai servizi, una rete ferroviaria da Medioevo, convogli vetusti, continue inefficienze e, come se non bastasse, aumenti tariffari. Inevitabile il crollo dell'utenza». È il quadro dipinto dalla Filt Cgil sullo stato dei trasporti ferroviari in Abruzzo, regione nella quale si registra il 39,9% di viaggiatori in meno rispetto al 2011, a fronte di tagli ai servizi pari al 9,6% e un aumento delle tariffe che sfiora la soglia del 25%. Tutto questo avviene nonostante l'elettrificazione della rete abbia raggiunto il 70%, e in presenza di materiale rotabile "vecchio" di 17,7 anni (a fronte della media italiana di 15,4). In Abruzzo l'82% delle tratte è a binario unico (il 57% la media italiana); questo significa che solo 123 chilometri su 676 sono a binario doppio. Come rivela Pendolaria 2018 di Legambiente, inoltre, la tratta Pescara-Roma è fra le dieci peggiori d'Italia.
L'ALLARME. A stimolare il dibattito, e a sottolineare la necessità di investimenti nel settore, sono Carmine Ranieri e Franco Rolandi, rispettivamente, segretario generale della Cgil Abruzzo e Molise e segretario della Filt, la categoria che rappresenta gli addetti al trasporto pubblico.
LE CRITICHE. «Impietoso davvero», dicono Ranieri e Rolandi, «il dato dell'Abruzzo che con il 39,9% di viaggiatori in meno, è passato dai 23.530 viaggiatori giornalieri del 2011 ai 14.140 del 2017, collocandosi addirittura al primo posto tra le regioni che hanno perso in assoluto utenza e viaggiatori. L'Abruzzo con un -9,6% si colloca sempre ai primi posti di questa classifica davvero poco nobile. Fa davvero riflettere che in questa stessa regione nella quale si registrano sensibili tagli ai servizi e all'offerta nonché cali dei viaggiatori, si registrino anche paradossali aumenti tariffari del 25,4 %».
LE RISORSE. Un altro dato estremamente significativo, secondo i due sindacalisti, è rappresentato dagli stanziamenti garantiti dalla Regione attraverso i contratti di servizio e che si vanno a sommare alle risorse derivanti dai trasferimenti dello Stato. «Nel 2017», spiegano Ranieri e Rolandi, « la spesa sostenuta per il servizio ferroviario regionale rapportata al bilancio regionale è stata pari allo 0,24% per l'Abruzzo. Anche in questa circostanza, la regione, insieme al Molise, si colloca agli ultimi posti considerando che vi sono Regioni che arrivano a stanziare importi in grado di superare anche l'1% del bilancio regionale».
L'AUTONOMIA. A impensierire, in questa situazione, è l'autonomia differenziata che sta iniziando l'iter parlamentare. «È del tutto evidente che il governatore abruzzese, Marco Marsilio, e quello molisano, Donato Toma, accomunati dallo stesso pesante deficit di competitività infrastrutturale rispetto al resto del Paese, debbano mettere insieme le loro comuni e sacrosante ragioni per rivendicare quei principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione in base ai quali i cittadini di questo Paese dovrebbero potere disporre in egual misura di alcuni diritti fondamentali, a prescindere da dove gli stessi cittadini nascano o siano residenti».
L'APPELLO. La Filt Cgil e la Cgil Abruzzo Molise sono state a manifestare la scorsa settimana a Roma insieme ai sindacati dell'edilizia «per chiedere con forza che in questo Paese, a partire dal Mezzogiorno, si riattivino quelle politiche industriali in grado di sbloccare i cantieri e riattivare gli investimenti. Ed è ciò che chiediamo anche alle due amministrazioni regionali», concludono Ranieri e Rolandi, «che rappresentano identità nelle quali persistono forti e insostenibili disuguaglianze nella fruizione dei servizi pubblici, e dei diritti fondamentali per i cittadini».