PESCARAIl consiglio regionale delle Marche tenta di mettere uno stop all'uscita dei porti di Pescara e Ortona dall'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale con sede ad Ancona per confluire nell'Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale con sede a Civitavecchia. Il passaggio, già siglato nel 2016 con atto dei consigli regionali del Lazio e dell'Abruzzo, è stato confermato pochi giorni dal neogovernatore Marsilio.Ieri, il consigliere regionale del Pd Enzo Giancarli ha interrogato il presidente della Regione Marche per scongiurare questa ipotesi. Il documento, a risposta urgente, arriverà in aula oggi. A destare la preoccupazione di Giancarli, le recenti dichiarazioni programmatiche nella prima seduta del Consiglio regionale dell'Abruzzo con «la ferma intenzione di chiedere il trasferimento dei porti di Pescara e Ortona sotto la competenza dell'Adsp di Civitavecchia». «Se questo avvenisse indebolirebbe la nostra Autorità di sistema», osserva il consigliere Pd marchigiano, «per non pensare addirittura a conseguenze peggiori. Un unico sistema portuale sull'Adriatico centrale dà, infatti, forza ai singoli porti nel rappresentare in modo unitario e coordinato uno snodo significativo nei sistemi logistici tra Europa centro settentrionale e Mediterraneo orientale. Inoltre tale sistema si presta, nel suo insieme, a costruire il varco adriatico di collegamento terrestre fra le autostrade del mare Mediterraneo orientale e quello occidentale. E ancora, Ancona è nella rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), essendo inserita nel corridoio scandinavo-mediterraneo. Per questo, viste le affermazioni della Regione Abruzzo ritengo che sia il caso di attivare immediatamente molteplici iniziative politiche e diplomatiche a tutto campo per scongiurare lo spezzettamento della nostra Autorità di sistema».