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Pescara, 23/07/2024
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Data: 20/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Verdetto Anac: Tonelli incompatibile. Tegola sulla presidenza Tua. Febbo: «Ora si apre la strada a pesanti contenziosi»

PESCARA «Tulio Tonelli non poteva e non doveva assolutamente in ogni modo rivestire il ruolo di presidente della Società Tua, perché l'incarico era inconferibile». Lo dice il neo assessore regionale alle attività produttive, turismo e cultura, Mauro Febbo, che da tempo, fin da quando ricopriva il ruolo di presidente della commissione regionale di vigilanza aveva sollevato la questione. Ora, a sostegno della sua presa di posizione, è arrivato il pronunciamento dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione alla quale Febbo si era rivolto. Non solo l'incarico di Tonelli era finito nel mirino dell'ex presidente della commissione di vigilanza e dell'allora capogruppo di Fi in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, oggi presidente dell'assise, ma anche quello di vice presidente affidato a Guido Dezio, direttore generale del Comune di Pescara. Dezio, tuttavia, dalla Tua si era dimesso il 9 gennaio di quest'anno. Una circostanza che ha determinato il venir meno dell'ipotesi di incompatibilità.
LA DELIBERA. A sancire che l'incarico di presidente del consiglio di amministrazione della Tua non poteva essere affidato a Tonelli, perché all'epoca amministratore unico di Pescara Energia, è la delibera numero 162 del 27 febbraio scorso a firma del presidente facente funzioni dell'Anac, Francesco Merloni. Districarsi tra i numerosi "omissis" contenuti nel documenti non è agevole. L'Authority si sofferma dapprima sulla natura delle due società interessate; la prima si occupa di «attività di produzione di beni e servizi» che consistono, si legge nel documento, «prevalentemente nella gestione e manutenzione della rete per la distribuzione del gas, della pubblica illuminazione e degli impianti semaforici». Il riferimento, che tuttavia non viene esplicitato nella delibera, è a Pescara Energia, definita «ente di diritto privato in controllo pubblico». Poi è la volta di Tua, ma anche in questo caso nella delibera non si fa mai esplicitamente il nome della società «che senza dubbio può essere ricondotta alla definizione di ente di diritto privato in controllo pubblico», scrive l'Anac.
IL CONTROLLO PUBBLICO. L'incarico di presidente del cda a Tonelli, dunque, secondo l'Anac, non poteva essere conferito in virtù della natura giuridica delle due società, entrambe a controllo pubblico, anche perché «deve ritenersi che i poteri che gli sono stati attribuiti non possono che essere considerati di natura gestionale, così come i poteri di firma delle operazioni bancarie e finanziarie, e quello di nominare consulenti e professionisti esterni».
LE CONSEGUENZE. Quello che ne deriverà, osserva Febbo, ora assessore regionale, «è molto grave in quanto ne consegue la nullità immediata dell'atto di conferimento dell'incarico e del relativo contratto. Tonelli praticamente ha rivestito il ruolo di presidente di Tua in maniera abusiva aprendo adesso la strada a svariati ricorsi e contenziosi milionari, visto che non poteva firmare e stipulare qualsiasi tipologia di contratti compresi quelli di tipo bancario e finanziario, come sono nulle tutte le decisioni assunte circa la gestione dell'impresa».
I PARERI. «Ricordo», aggiunge, «come a supporto della mia denuncia politica fossero i anche due pareri inconfutabili: il primo a firma dell'avvocato Stefania Valeri, dirigente del servizio Avvocatura regionale, che l'11 settembre in una nota inviata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Chieti, alla Procura regionale della Corte dei conti e a tutti i vertici regionali ribadiva come Tonelli si trovasse in una sussistenza di incompatibilità tra l'incarico di presidente della società Tua e quello di amministratore unico di una società controllata del Comune di Pescara. L'altro documento è a firma del dirigente Pierluigi Venditti, responsabile dell'anticorruzione (Anac interna a Tua). Pareri mai accolti dal presidente Luciano D'Alfonso. Ora, vista la conclamata inconferibilità si apre la strada a pesanti contenziosi penali e contabili».
RIFLESSI INDIRETTI. «Nella delibera dell'Anac», sottolinea Febbo, «si legge come il procedimento deve essere avviato nei confronti di tutti coloro (D'Alfonso in primis) che, alla data del conferimento dell'incarico, erano componenti dell'organo conferente (la Regione, ndr), e quindi anche nei confronti di chi nel precedente Governo regionale si è preso l'onere di nominare Tonelli. Ora però da Tonelli e compagni mi aspetto le scuse, che avevo già chiesto da mesi». La delibera può essere impugnata davanti alla giustizia amministrativa.

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