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Pescara, 23/11/2024
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20/03/2019
Il Centro
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Il nuovo Consiglio Regionale - Cinque nuovi consiglieri conquistano la poltrona. Pronti al debutto Quaglieri, Montepara, De Renzis, La Porta e D'Amario
Entrano al posto degli assessori. Botta e risposta in aula sul piano-Marsilio |
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L'AQUILA Cinque consiglieri supplenti, che sostituiscono quelli nominati in giunta, entrano ufficialmente nel consiglio regionale, anche se materialmente lo faranno solo nella prossima seduta. Il via libera è arrivato dal consiglio regionale che si è riunito ieri all'Aquila. I supplenti sono Antonietta La Porta, primo candidato non eletto, nella lista «Lega Salvini Abruzzo» nella circoscrizione dell'Aquila, in sostituzione dell'assessore Emanuele Imprudente, vice presidente della giunta; Fabrizio Montepara, Lega, circoscrizione di Chieti, in sostituzione dell'assessore Nicola Campitelli; Luca De Renzis, Lega, circoscrizione di Pescara, in sostituzione dell'assessore Nicoletta Verì; Mario Quaglieri, Fratelli d'Italia, circoscrizione dell'Aquila, in sostituzione dell'assessore Guido Liris; e Daniele D'Amario, Forza Italia, circoscrizione di Chieti, in sostituzione dell'assessore Mauro Febbo. BOTTA E RISPOSTA. Il Consiglio ha poi discusso il programma di governo, illustrato nella prima seduta della scorsa settimana dal presidente della Regione Marco Marsilio. Il consigliere dell'opposizione di centrosinistra Sandro Mariani, ha subito bocciato l'ipotesi di sostituire con un supplente anche il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Umberto D'Annuntiis, di Forza Italia, come ha annunciato Marsilio, mediante una modifica del regolamento. «Vi avverto», ha attaccato Mariani, «che ci opporremo con tutte le nostre forze». Concetto espresso anche dal capogruppo del Partito democratico, Silvio Paolucci che ha incalzato: «Questo governo è stato deciso a Roma da tre segretari di partito. Non condivido la lettura socio-economica che Marsilio fa dell'Abruzzo nella sua relazione, siamo al contrario largamente la regione con il maggior tasso di occupazione nel centro-sud. Troppo vaga la sua intenzione di riformulare gli interventi del Masterplan. E sulla sanità non è corretto scrivere che la regione è ben lunga dal raggiungere il risanamento. È un falso».LO INCALZANO. Per Americo Di Benedetto (Legnini Presidente): «Sulla Zes servono accordi con le regioni Lazio, Marche e Molise. E non è più possibile tollerare una ricostruzione a macchia di leopardo».E per Sara Marcozzi, del maggior gruppo di opposizione (M5S): «Da questo governo regionale vogliamo sapere se hanno una visione a 10/20 anni su quello che sarà l'Abruzzo. Mi auguro che il presidente Marsilio non sia sordo alle nostre richieste e che si comporti in maniera differente rispetto a chi l'ha preceduto». ALTA FEDELTÀ. È stata quindi la volta per la maggioranza, della consigliera Marianna Scoccia (Dc-Udc): «A chi mi chiede se faccio parte di questa maggioranza rispondo senza dubbio che ne faccio parte e voterò in favore dei provvedimenti del governo regionale. La mia attenzione sarà rivolta alla sanità territoriale e in particolare alla modifica del decreto Lorenzin. Le battaglie che seguirò sono il punto nascita di Sulmona e la salvaguardia dei tribunali minori».Il leader del centrosinistra allargato, Giovanni Legnini, ha invece dichiarato: «Come si può non dire poco o nulla sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o sul sito di Bussi?».L'AFFONDO. «Finora si è trattato dell'esposizione di un esercizio retorico. Ritengo che vada assunta immediatamente una posizione sul dibattito dell'autonomia differenziata facendo sentire la nostra voce», ha detto Legnini. Sono intervenuti inoltre il capogruppo della Lega, Pietro Quaresimale; per Forza Italia, Mauro Febbo, che si è soffermato sulle graduatorie dei fondi europei: «Mentre le altre regioni stanno discutendo della prossima programmazione 2021/2027 l'Abruzzo resta indietro nella capacità di spesa dei vecchi fondi. Il programma di Marsilio è conciso e realistico, non sono le 176 pagine di D'Alfonso dove si prometteva di tutto». Per Guerino Testa (Fratelli d'Italia): «Saranno importanti i rapporti che il presidente riuscirà ad avere con Roma e Bruxelles». E infine Marsilio ha replicato.LE RISPOSTE. «Se i conti della sanità si riveleranno buoni vorrà dire che non dovremo continuare ad operare tagli agli abruzzesi», ha ribattuto. «Altra preoccupazione è legata all'agricoltura dove abbiamo rendicontato spese pari al 20%, faremo il tifo affinché questo capitolo trovi una soluzione. Sulla questione del terremoto ho un report sulle poche decine di pratiche fatte in questi anni, domani (oggi, ndr) sarò a Teramo per incontrare i sindaci.In merito ai presidi sanitari e sui punti nascita presenteremo un progetto sperando di avere il ministro Giulia Grillo dalla nostra parte. Così come speriamo di avere Toninelli dalla nostra parte sull'alta velocità Roma-Pescara, che l'ha definita una priorità nazionale. Potrei dire stessa cosa sulla salvaguardia dei tribunali con il ministro Bonafede».FORSE AUTONOMI. «Per la Zes e le autorità portuali», ha aggiunto, «percorreremo la strada nel rispetto delle norme, non posso non ricordare che chi ci ha preceduto aveva deliberato di fare una Zes con il Molise mentre la stessa regione si era accordata con la Puglia. Nelle Marche in questo momento si stanno preoccupando se l'Abruzzo se ne va con il Lazio». Infine sull'autonomia delle regioni, rispondendo a Legnini, Marsilio ha ricordato «che uno dei fautori è anche il governatore dell'Emilia Romagna, non sono solo i governatori della Lega ad averla chiesta. Ma dobbiamo fare i conti per capire se conviene agli abruzzesi avere un rapporto nuovo e diverso con lo Stato centrale», ha concluso il presidente, «considerando che non partiamo con le stesse condizioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Se mi verranno date le dovute garanzie non avrò problemi ad intraprendere questo percorso».
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