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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/03/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le prime scintille sulla surroga del sottosegretario. La maggioranza punta ad allargare la pattuglia dei consiglieri supplenti, Paolucci minaccia: «Conoscerete l’ostruzionismo»

L'AQUILA L'unico sussulto, tra le schermaglie anche piuttosto politically correct sul programma di mandato del governatore Marsilio, è arrivato sulla possibile surroga del sottosegretario forzista Umberto D'Annuntiis, come da accordo di maggioranza in fase di composizione della giunta. La miccia l'ha accesa Sandro Mariani (Abruzzo in Comune): «Quando è stata istituita la figura ricordo gente che urlava e si strappava i capelli. Non costringeteci a fare lo stesso: la surroga è da abbandonare immediatamente». Sulla stessa linea Silvio Paolucci, Pd: «Conoscerete l'ostruzionismo se presenterete la legge di surroga. Al presidente Sospiri raccomando di stabilire quando le colonne d'Ercole non vadano superate da parte della maggioranza». Per la surroga (entrerebbe nel collegio teramano Gabriele Astolfi) servirà comunque una modifica dello Statuto.
IL DIBATTITO
Per il resto il dibattito sul programma, nel primo vero consiglio regionale della nuova legislatura, acclarate le sospensioni degli assessori e l'ingresso «temporaneo» (così dice la legge) dei nuovi consiglieri, si è svolto senza tensioni particolari. Sandro Mariani ha esordito reclamando più attenzioni per Teramo su sanità e sisma; Dino Pepe (ex assessore Pd) ha offerto un insospettabile assist invocando l'appoggio della Lega nazionale e soprattutto di Salvini: «Ci auguriamo tutti la sua vicinanza e la sua concretezza». Americo Di Benedetto (Legnini presidente) ha argomentato su alcune priorità: la difesa del lavoro, il piano d'area per il Gran Sasso, la ricostruzione pubblica, l'interlocuzione con l'Europa affinché le imprese aquilane non debbano restituire le tasse post sisma. Paolucci è stato il più incisivo, attaccando la composizione della giunta: «Dettata da tre segretari regionali: Biondi, il vero capo di Fdi, Pagano e Bellachioma». Poi bollando il programma come «troppo generico: quali sono gli indicatori obiettivi che consentiranno al consiglio di valutare i primi 100 giorni?». Infine sulla sua sanità: «Chi ha parlato di maquillage dei conti ha scritto un falso».
Sara Marcozzi (5S) lo ha punzecchiato: «Fa sorridere che chiede il rispetto del regolamento chi ha introdotto la ghigliottina». Poi ha aperto a una «opposizione leale, nell'interesse generale». Il collega di partito Pettinari ha chiesto che come prima questione venga avviata la lotta agli sprechi, soprattutto per i macchinari sanitari abbandonati. La Scoccia (Udc) ha ribadito fedeltà alla coalizione. Occasione persa per Giovanni Legnini: «Questa era l'occasione almeno per esplicitare il posizionamento sui grandi temi». Mauro Febbo ha arringato: «Torneremo a far lavorare l'assise, è finito il tempo dei timbri di D'Alfonso su delibere che poi non uscivano dalla giunta». Marsilio, in maniera sobria, ha detto che «il programma è ambizioso» e che sarà difficile «vincere tutte le sfide». Ha sostenuto che i bilanci in perdita delle Asl «rischiano di compromettere seriamente le potenzialità della sanità» e che si farà di tutto per spendere entro l'anno l'80% dei fondi dell'agricoltura, non impegnati, in modo da non perderli. Confermata la priorità della ricostruzione: oggi sarà a Teramo con i sindaci. Sul masterplan apertura alla revisione di alcune opere non ancora convenzionate. Strategia portuale: si lavorerà sull'asse con Civitavecchia.

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