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Pescara, 23/11/2024
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Data: 20/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative - Giuliante: «Sindaco alla Lega, primarie inutili e inopportune». Il commissario del partito di Salvini boccia le proposte di Forza Italia e Fratelli d'Italia. E Sospiri tenta una mediazione con il capogruppo dimissionario Antonelli. E il Pd è ancora alla ricerca di un nome. Ieri si è riunito il gruppo di lavoro sulle comunali. La questione approda al tavolo della coalizione

PESCARA La Lega non ha dubbi. Niente primarie in vista delle elezioni comunali di Pescara. Non sarebbero «né utili né opportune e soprattutto non c'è tempo per seguire un percorso del genere».Mentre in Forza Italia si discute ancora sul metodo da seguire per individuare un candidato sindaco da proporre alla coalizione per poi indire le primarie di centrodestra, la Lega ribadisce un principio già espresso subito dopo le regionali. E cioè «il prossimo candidato sindaco di Pescara sarà della Lega», come ha detto Matteo Salvini l'11 febbraio all'Aquila, all'indomani dell'affermazione del centrodestra guidato da Marco Marsilio.E da allora nulla è cambiato. Lo ribadisce il commissario provinciale Gianfranco Giuliante, che non lascia spazio a dubbi sulla linea da tenere, anche alla luce delle ultime vicende interne a Forza Italia. Nel partito di Berlusconi, dove tutti i consiglieri comunali uscenti sono interessati alla poltrona da sindaco, si sta facendo largo la possibilità di un sondaggio. Ma lunedì, il giorno in cui la questione della candidatura era all'ordine del giorno di un incontro convocato dal coordinatore regionale Nazario Pagano, il capogruppo in Comune Marcello Antonelli ha fatto sapere - con una lettera ai vertici del partito - che avrebbe disertato la riunione, non condividendo il metodo del sondaggio, «utile più a vendere le pentole che a scegliere la personalità a cui affidare la guida della città». E, ancor peggio, ha annunciato le dimissioni da capogruppo, formalizzate ieri, che sarebbero solo un primo passo in vista dell'addio al partito nei cui confronti nutre un «profondo disagio». Per lui sembra imminente il passaggio alla Lega, anche se la sua posizione è ancora al centro del dibattito in Forza Italia e proprio in queste ore potrebbe essere tentata una mediazione, affidata al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Ma Antonelli non ha alcuna intenzione di tornare sui propri passi, tanto più che nessuno ha risposto alla sua lettera e nessuno lo ha cercato per far rientrare la polemica, né Pagano né il coordinatore provinciale Carlo Masci. Il dilemma sul nome resta. Antonelli condivideva l'ambizione di concorrere al prestigioso posto di primo cittadino con i colleghi consiglieri Masci, Luigi Albore Mascia, Eugenio Seccia e Fabrizio Rapposelli, altro assente (non a caso) alla prima riunione di partito sulle comunali. Mascia, dal canto suo, ha rilanciato la proposta di un sondaggio (da realizzare in 5 giorni) ma se ne riparlerà solo una volta superato lo scombussolamento creato da Antonelli. «La sola richiesta di un sondaggio ha creato delle deflagrazioni nel partito», fa notare dalla Lega Giuliante parlando delle «frizioni» e dei «malumori» che ha registrato in casa degli alleati. «Promuovere le primarie creerebbe delle frizioni difficilmente sanabili che potrebbero ripercuotersi sulle elezioni e comunque non c'è tempo per una ipotesi del genere. Tanto più che in passato, quando Forza Italia era partito di maggioranza, nessuno al suo interno si è posto il problema di proporre un metodo di questo tipo». Oggi, a parti invertite, non lo fa la Lega. E in questo modo Giuliante risponde anche a Fratelli d'Italia che qualche giorno fa ha lanciato un messaggio alla coalizione: subito l'accordo o primarie entro fine mese. Ma questo non vuol dire mettere in dubbio l'appartenenza alla coalizione. Il tempo stringe, è vero, ma il partito di Salvini aspetta che «si definisca la partita in Forza Italia».


E il Pd è ancora alla ricerca di un nome. Ieri si è riunito il gruppo di lavoro sulle comunali. La questione approda al tavolo della coalizione

PESCARASe nel centrodestra il lavoro in vista delle comunali è ancora in alto mare, le cose non sembrano andare meglio nella coalizione di centrosinistra. Il Partito democratico è ancora alla ricerca di un nome da proporre agli alleati, essendo naufragata l'ipotesi dell'accordo con Carlo Costantini che ha già annunciato di voler partecipare alla competizione elettorale. La ricerca prosegue, tra persone esterne all'amministrazione comunale uscente, ma ad oggi la casella sul candidato sindaco è ancora bianca. Ieri pomeriggio se n'è parlato in un incontro tra il coordinatore cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio, il coordinatore provinciale Enisio Tocco e il consigliere comunale uscente Emilio Longhi, capogruppo del Pd, componenti di un tavolo di lavoro il cui obiettivo è proprio quello di lavorare sulle comunali e di cui fanno parte anche il senatore Luciano D'Alfonso e il consigliere regionale Antonio Blasioli. Ma anche ieri, come nei precedenti incontri, non sono emerse sostanziali novità sul candidato sindaco. Il Pd punta su «alti profili», dicono dal partito, e sono stati promossi «diversi contatti». Si punta, nel giro di qualche giorno, a mettere insieme «una rosa di nomi da presentare alla coalizione». Anche perché di tempo a disposizione ce n'è davvero poco. E entro fine mese la partita va chiusa, dicono sempre dal Pd. Intanto, parallelamente, si sta lavorando anche sulla lista del Pd, per valutare chi - tra consiglieri e assessori uscenti - intende ricandidarsi.Ieri è stato fatto il punto su questo aspetto, con l'intenzione di dar vita a «una lista forte». La questione del candidato del centrosinistra sarà affrontata in questi giorni anche da un tavolo della coalizione che vedrà partiti e movimenti discutere del voto in programma il 26 maggio in vari centri della provincia, primi tra tutti Pescara, Montesilvano e Città Sant'Angelo.

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