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Data: 20/03/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crisi in Comune - Insieme per L'Aquila e donne i due ostacoli alla nuova giunta. Scarseggiano le quote rose e il rebus appare ancora lontano dalla soluzione

L'operazione al rialzo di Forza Italia con la richiesta di due assessori più il presidente del consiglio ha complicato oltremodo la crisi di maggioranza. Insieme per l'Aquila attraverso il capogruppo Roberto Junior Silveri ribadisce di essere in attesa delle decisioni del sindaco all'indomani degli incontri fiume bilaterali moderati dal coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Etel Sigismondi. Qualcuno ipotizza che alla base della richiesta di Pagano vi sia un bisogno di compensare il partito al livello regionale. Per il coordinatore regionale di FI non si può non tenere conto del risultato elettorale del 2017, in caso contrario verrebbe tradita la volontà degli elettori aquilani. Non sarebbe possibile per il coordinatore procedere a rimpasti ogni qualvolta ci si trovi di fronte a trasmigrazioni di consiglieri. Nel caso in cui la richiesta di FI non dovesse essere presa in considerazione, il partito chiederebbe l'azzeramento della giunta. Per Biondi significherebbe disfare la tela di Penelope faticosamente intessuta fino a oggi. Il punto è che concedere due assessori agli azzurri significherebbe sacrificarne altri. Nel mirino il gruppo di Insieme per L'Aquila che potrebbe vedersi scippare un assessorato, già alle prese con il problema di genere. Il sindaco avrebbe chiesto ai civici di indicare un uomo e una donna. Il partito invece insisterebbe per piazzare lo stesso Silveri e Vito Colonna. A questo punto gli unici assessori certi sarebbero Daniele Ferella e Fabrizio Taranta per la Lega. Quelli in carica: Carla Mannetti e Alessandro Piccinini per Fratelli D'Italia, a meno che non si intenda sostituire Piccinini con uno che sia espressione di Giorgio De Matteis (Luca Ricciuti) o con una donna (Ersilia Lancia). In sella anche Francesco Bignotti. Dubbi, invece, sulla permanenza di Monica Petrella di Benvenuto Presente. Il quadro sta diventando sempre più complesso, la clessidra della crisi invece è inarrestabile. Entro il 3 aprile il sindaco Biondi dovrà ritirare o confermare le proprie dimissioni. L'unica arma è quella di mantenere la posizione come in una dura partita di poker e verificare fino a che punto giocare le carte. Mandare tutti a casa potrebbe essere un sollievo per il primo cittadino in primis che potrebbe già accarezzare l'idea di una candidatura al Parlamento, visti i successi conseguiti fino a oggi e il vento in poppa. La Lega non avrebbe problemi di sorta visto che i sondaggi continuano a darla il aumento. A fare le spese sarebbe come al solito la città, alla prese con l'inerzia assoluta che ha caratterizzato gli ultimi mesi. L'Aquila sta vivendo una delle crisi politiche più terribili della storia recente, in realtà una doppia crisi: quella del centrodestra e quella del centrosinistra. Due modelli da rivedere.

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