E alla fine Tonelli se ne va. L’addio ieri, dopo la notifica della delibera dell’Autorità anticorruzione del 27 febbraio scorso con cui è stata annullata la sua nomina a presidente della Tua, la società dei trasporti abruzzesi, una nomina “inconferibile”, ha stabilito l’Anac, in quanto Tonelli era presidente di un altro ente di diritto privato in controllo pubblico.
Dimissioni che anticipano di poco l’avviso di sfratto che gli sarebbe stato inoltrato, a maggior ragione dopo la decisione dell’Anac, da parte della nuova maggioranza di centrodestra che proprio in questi giorni sta organizzando lo spoil system per tutte le società partecipate dalla Regione. Ma dimissioni per niente scontate: ieri mattina, quando il responsabile anti-corruzione della Tua ha informato Tonelli che in seguito alla decisione dell’Anac (che ha annullato la sua nomina) non avrebbe potuto consentirgli l’accesso al suo ufficio, il presidente ha deciso di dimettersi. Ma l’ex governatore Luciano D’Alfonso (anche lui raggiunto dalla sanzione dell’Anac in quanto responsabile della nomina) ha inviato due suoi amici alla Tua per tentare di dissuadere Tonelli e convincerlo a resistere. L’obiettivo era impugnare la delibera dell’Anti-corruzione. Per tutti loro, la vera colpa del procedimento dell’Anac culminato con la nullità dell’incarico di Tonelli, sarebbe di Stefania Valeri dell’avvocatura regionale, il cui parere è servito a sostenere la denuncia poi presentata da Mauro Febbo.
“Voglio chiarire che quando mi è stato proposto questo incarico ricoprivo da 10 anni la carica di Amministratore Unico di Pescara Energia S.p.A. non percependo per tale attività alcun compenso – scrive Tonelli – La proposta l’ho accettata poiché 44 anni della mia vita lavorativa li ho passati nel trasporto pubblico, molti dei quali in posizione di vertice nella azienda che ha gestito il trasporto pubblico a Pescara. Pertanto l’incarico l’ho accettato rinunciando a qualsiasi compenso. Non mi sono mai posto problemi sulla contemporaneità di due incarichi di vertice in due aziende pubbliche, poiché tali aspetti vanno valutati da organismi interni alle aziende ed, in particolare dai Responsabili della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza”.
Si rammarica, Tonelli, che la contestazione sia stata fatta un anno e mezzo dopo il suo insediamento.
Lui precisa che comunque,
“poiché incompatibilità prevede la rinuncia a una delle due cariche, ho presentato le dimissioni al Sindaco di Pescara di Amministratore Unico di Pescara Energia S.p.A.
Ma il RPCT di TUA in data 30 ottobre 2018 ha comunicato all’ANAC la possibile sussistenza di condizioni di inconferibilità a Presidente di TUA avendo ricoperto la carica di Amministratore Unico di Pescara Energia, malgrado la rinuncia a detto incarico.
Tale verifica, secondo il mio parere, non doveva attendere 18 mesi per essere contestata essendo rilevabile la doppia funzione esercitata dalla documentazione presentata.
Esisterebbero, quindi, motivi non solo di rammarico per il ritardato esame eseguito, ma anche elementi per contestare la decisione ANAC”.
Ma non ha intenzione di impugnare nulla, aggiunge Tonelli:
“Ho voluto offrire, senza alcun tornaconto, un mio apporto per dimostrare che non è sempre vero che le aziende pubbliche debbano essere dei carrozzoni, ma che possono raggiungere anche livelli di competitività con le aziende private, che, per quanto attiene TUA, sono dimostrati dai bilanci sempre chiusi in utile, malgrado la riduzione dei contributi per 11 milioni di euro”.
ps: la storia è chiusa, ora la Tua dovrà cercare un altro presidente. Preferibilmente compatibile.