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Data: 21/03/2019
Testata giornalistica: Mapero'
Lei & Leo: Canosa assessore

Il sindaco di Francavilla Antonio Luciani, suo grande (ex) amico, grande (ex) sponsor e (ex) datore di lavoro, l’aveva previsto il primo marzo scorso, giorno del suo addio al Pd. Una nomina imminente, diceva, e così è stato: ieri Cristiana Canosa è diventata assessore della giunta del Comune di Ortona, di area centrodestra. Un bel salto della quaglia, anche se ampiamente annunciato. E’ stata lei ieri pomeriggio a darne notizia con un post su Facebook, su sfondo arancione:

“GRAZIE A TUTTI. Spero di essere all’altezza, di non tradire le aspettative dei cittadini. Con i FATTI seppellirò i sermoni di chi predica coerenza a seconda degli appuntamenti elettorali. Un abbraccio. Vi voglio bene #ilcurriculummiovelodoio”.

Insomma, è fatta. Dopo la lunga militanza nel Pd, l’ufficio stampa per l’ex presidente della Provincia Tommaso Coletti, il lavoro e l’amicizia per Camillo D’Alessandro, le consulenze in lungo e in largo per varie società targate Pd fino ad approdare all’Expo di Milano con un incarico di Abruzzo sviluppo e varie candidature, la Canosa cambia maglia. Così fan tutti, si dirà. Ma è un fatto che la sua è la risposta alla mancata candidatura al Consiglio regionale, per la quale ha pregato e insistito fino alla sera precedente la presentazione delle liste: una candidatura che è stata fortemente contrastata da alcuni esponenti del Partito democratico. La Canosa dalla sua aveva soltanto il presidente della Puglia Michele Emiliano, che per lei aveva firmato un endorsement talmente esagerato da sembrare ridicolo.

Insomma, è fatta: d’altronde questa è la giusta ricompensa per aver appoggiato l’attuale sindaco Leo Castiglione alle scorse elezioni. Una storia contorta, quella delle amministrative di Ortona di due anni fa: Cristiana Canosa si era detta pronta a correre alle primarie contro l’ammiraglio Rinaldo Verì, poi scelto dal Pd come candidato sindaco, e solo allora e a malincuore fece un passo indietro.

Alla fine per il centrosinistra corsero in tre: Verì, Gianluca Coletti figlio di Tommaso e Giorgio Marchegiano. Insomma, il centrosinistra a pezzi alla fine perse e al Comune si insediò Leo Castiglione, un civico ex assessore di centrodestra, quello che la Canosa appoggiò al ballottaggio, schierandosi contro Marchegiano.

Insomma non proprio un atteggiamento corretto ma nonostante tutto il Pd chiuse tutti e due gli occhi e quando nel 2018 lei chiese, subito ottenne la candidatura al Senato piazzandosi subito dopo Luciano D’Alfonso. Non bastava però. Voleva anche quella alla Regione.


E qui entrano in campo i boatos. Si dice che lo stesso Castiglione abbia sostenuto la sua candidatura nel Pd alle ultime Regionali, addirittura accompagnandola da Legnini promettendo in cambio l’appoggio di tutta l’amministrazione ortonese. Senza effetto: lei restò fuori. Certo se fosse stata candidata ed eletta, in giunta a Ortona non sarebbe entrata, ma le cose sono andate diversamente.

E manco a farlo apposta, il suo ingresso in giunta arriva quando la maggioranza si è aumentata lo stipendio. Poco tempo fa Castiglione ha infatti deciso di portare a 211 mila euro il capitolo di bilancio 2019 sugli “organi istituzionali”, come ha riportato Il Fatto quotidiano, rispetto ai vecchi 139 mila. Operazione messa a punto in gran segreto, inserendo il provvedimento tra le pieghe del Documento unico di programmazione.

Assessora quindi con stipendio pesante, non certo bruscolini.

ps: La politica è questa qua: un op-op da una parte all’altra. Mica è solo colpa di chi salta, ma anche di chi apre le braccia.

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