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Data: 22/03/2019
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Sanità: in Abruzzo non si farà asl unica, molto preoccupati per buco di 198 milioni. Regione: primo summit maggioranza centrodestra sul comparto più importante. Febbo: «dati da dissesto ma non vogliamo tornare a commissariamento. Chiederemo proroga a tavolo monitoraggio»; Paolucci (pd), «Febbo mente, conti a posto»

L'AQUILA - In Abruzzo non si farà la Asl unica: la gestione della sanità abruzzese rimarrà, nei territori, affidata a quattro Asl provinciali anche tentando un percorso per la revisione del decreto Lorenzin.

La nuova maggioranza di centrodestra è molto preoccupata "per il deficit di 198 milioni di euro accumulati dalle aziende negli anni 2016, 2017 e 2018"

Dati subito contestati dal consigliere regionale del Pd Silvio Paolucci, ex assessore alla Sanità, accusando Febbo di dire "semplicemente cose ridicole senza un grammo di verità", visto che assicura Paolucci, i conti della sanità sono in sicurezza, e in lnea con quanto previsto dal piano di rientro.

Ad ogni buoin conto la maggioranza farà di tutto per evitare un nuovo commissariamento dal quale la Regione è uscita da circa tre anni, dopo esserci entrata nel 2008.

Per questo, nella riunione del tavolo di monitoraggio del prossimo 28 marzo chiederà di avere una proroga "sulle risposte da presentare in merito alle osservazioni chieste dal governo nazionale".

Pur essendo stata una prima riunione interlocutoria e su temi generali, il centrodestra, nel summit di ieri sera al gran completo all’Aquila, sotto la guida del presidente, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, e dell’assessore al ramo Nicoletta Verì, della Lega, ha trovato una prima strategia per la gestione di un comparto che vale l’80 per cento del bilancio regionale.

In sede di tavolo di monitoraggio, inoltre, la Giunta regionale chiederà maggiore personale attraverso l’alleggerimento delle regole, soprattutto in riferimento al turn over che al momento è di uno a cinque.

"I dati danno una immagine di dissesto, ci fanno preoccupare, ma non vogliamo tornare al commissariamento perché vogliamo avere la responsabilità politica della gestione della sanità – ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture e Turismo Mauro Febbbo, tra i più attivi e decisi in questo inizio di legislatura -. Infatti, al tavolo di monitoraggio diel 28 marzo prossimo chiederemo una proroga nel consegnare le nostre riposte alle osservazioni del governo".

"Ma la riunione è andata bene, abbiamo affrontati temi generali, ci siamo ripromessi di rivederci in riunioni nel territori pert entrare nel dettaglio delle questioni incontrando gli operatori locali", ha chiarito ancora Febbo.

Nel corso del summit, al quale ha partecipato anche il direttore del settore regionale della Sanità, Angela Muraglia, l’assessore Verì ha annunciato un suo documento nel quale indicherà la sua strategia programmatica su concrete ipotesi di lavoro.

"I lavori sono andati bene, anche se abbiamo affrontato temi generali in merito alle quali sono fantasiose quelle della Asl unica, andremo avanti con quattro – ha detto ancora Febbo -. Al tavolo di monitoraggio faremo presente in maniera ferma che abbiamo necessità di personale, alla luce del fatto che la precedente amministrazione di centrosinistra per poter uscire dal commissariamento si è svenduta, ad esempio, il turn over oer il quale ogni cinque che sconto, se ne riassume uno solo".

"All’Abruzzo serve personale a tutti i livelli, anche perché siamo al di sotto dei parametri nazionali tra popolazioni e addetti. Poi, insieme alle altre regioni chiederemo la revisione del decreto Lorenzin", ha concluso Febbo.

Saranno afffontati in altri confonti saranno afffontate le questioni delle nomine dei nuovi manager dell’Aquila e di Chieti e del futuro dei project financing.

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