ATESSA Non solo un modo per alleggerire il traffico delle zone interne e offrire un servizio più efficiente e capillare ai lavoratori pendolari, ma anche una efficace alternativa per scongiurare lo spopolamento dei piccoli paesi del Sangro, permettendo ai lavoratori occupati nelle aree produttive della valle di raggiungere le aziende localizzate nei vari bacini occupazionali attraverso il servizio pubblico coniugando sicurezza, servizi, lavoro e mobilità sostenibile. È la rivoluzione della mobilità pubblica e dei servizi avviata dal 2015 con il progetto Ultimo miglio, in collaborazione con Regione Abruzzo, Snai (strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne), Agenzia per la coesione territoriale, Sevel e 33 piccoli comuni del Basso Sangro Trigno che vanno dalla Maiella orientale fino ai confini con il Molise. Ieri mattina è stato presentato il progetto che partirà lunedì 25 marzo, alla presenza del sottosegretario di giunta, Umberto De Annuntiis, degli assessori regionali Mauro Febbo (attività produttive, turismo e cultura), Nicola Campitelli (urbanistica e rifiuti), Raffaele Trivilino (Patto territoriale, Polo automotive), del sindaco di Montenerodomo e referente dei 33 campanili dell'area Basso Sangro Trigno, Antonio Tamburrino, del responsabile servizi generali e mantenimento dello stabilimento Sevel, Luciano Bologna, del presidente delle autolinee Di Fonzo, Alfonso Di Fonzo e dei sindacati Uilm, rappresentato dal segretario Chieti-Pescara, Nicola Manzi e Fim, rappresentato dalla rsa Sevel, Vincenzo Bologna.Il progetto Ultimo miglio ha di fatto trasformato l'area degli stalli degli autobus della Sevel in un vero e proprio terminal dove far arrivare e partire i bus extraurbani che arriveranno direttamente dalla statale 652. Sempre davanti la Sevel partiranno 4 bus circolari dagli stalli 9-10-11 e 12 per accompagnare i lavoratori nelle fabbriche della zona. «L'investimento per Sevel è stato di 200mila euro», spiega Bologna, «che sono serviti per realizzare aree nuove per l'arrivo degli autobus, quattro nuovi parcheggi e per allargare i marciapiedi». «Siamo stati individuati come area prototipo dal 2015», rimarca il sindaco Tamburrino, «il progetto mira a far rimanere le persone nei territori offrendo servizi che puntino a una migliore qualità della vita nei piccoli centri delle aree interne. Per consentire questo abbiamo individuato, tramite un'analisi dei servizi, tre macro temi: mobilità, istruzione e sanità. Dal fondo comunitario di 3.700.000 euro a disposizione dei programmi operativi della Regione abbiamo quindi previsto dei fondi destinati espressamente al servizio di mobilità per i pendolari». «Un traguardo mai raggiunto finora in Abruzzo e una vera e propria rivoluzione», chiosa soddisfatto Trivilino. «Il progetto è innovativo», interviene Manzi, «ancora di più se si pensa che la domanda è partita dal basso, dai territori e dai cittadini. Essendo questa una fase sperimentale, andrà migliorata la parte che riguarda alcune società di trasporto che hanno chiesto di partire da alcune località con venti minuti in più di anticipo. I pendolari del Molise (che potranno usufruire delle navette del servizio abruzzese ndc) restano un problema da risolvere». «Grazie a questo lavoro», conclude Bologna, rsa Fim, «si lavorerà a far sì che l'utenza aumenti. Il nuovo esecutivo regionale intervenga sul miglioramento delle infrastrutture e dei mezzi di trasporto».