ORTONA Un tragico incidente sul lavoro si è verificato nel primo pomeriggio di ieri al porto di Ortona. Un operaio cinquantanovenne di origini kosovare, ma da diversi anni in Italia, ha perso la vita dopo essere rimasto schiacciato da una scaffalatura metallica all'interno di un container della ditta So.ge.nav srl che si trovava sulla banchina di riva dello scalo marittimo. La vittima è Ridvan Meizini, da quasi 30 anni nel nostro Paese, tanto da avere acquisito anche la cittadinanza italiana, e residente nella contrada di Caldari. La richiesta di soccorso è partita quando erano circa le 13,20: l'uomo si trovava all'interno del container adibito a magazzino collocato in un deposito della ditta, quando per cause ancora tutte da accertare è stato travolto dal crollo della scaffalatura. La macchina dei soccorsi è scattata immediatamente: sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Ortona, i militari della capitaneria di porto, carabinieri e 118 con un'ambulanza e l'elicottero. Tuttavia ogni tentativo di salvare l'operaio è stato inutile, tant'è che alle 14,20 l'elisoccorso era già ripartito dallo scalo marittimo per far ritorno alla base, mentre sul punto dell'incidente i rilievi e tutti gli accertamenti del caso sono andati avanti per ore. Sul luogo della tragedia sono accorsi anche il medico legale Cristian D'Ovidio, che ha effettuato una prima ricognizione cadaverica, e il personale del servizio ispettivo della Asl - sicurezza luoghi di lavoro. È stata aperta un'inchiesta per individuare eventuali responsabilità, coordinata dal sostituto procuratore Marika Ponziani che ha disposto il sequestro del container già eseguito dalla Guardia costiera di Ortona diretta dal comandante Giuseppe Marzano. Le cause dell'incidente sono tutte da verificare: è ipotizzabile, secondo una primissima ricostruzione, che l'uomo fosse intento a spostare del materiale quando la grossa impalcatura metallica gli è finita addosso. L'ingresso alla banchina di riva è stato interdetto per ore alle persone non autorizzate, presidiato dal personale di una ditta di vigilanza. Venuti a conoscenza dei fatti, diversi familiari sono accorsi sul punto della tragedia. La vittima lascia la moglie e quattro figli, due maschi e due femmine. Ancora tre anni di lavoro e poi Meizini sarebbe andato in pensione, come confermato da un parente all'ingresso della banchina di riva. Diversi cugini e familiari sono arrivati in porto affranti dal dolore e increduli per l'accaduto. La famiglia della vittima è assistita dall'avvocato Andrea Di Marco, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni dopo essersi allontanato dal luogo dell'incidente. La salma è stata trasferita all'obitorio di Chieti in attesa dell'autopsia. Per tutta la comunità ortonese sono ore di lutto.