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Pescara, 23/07/2024
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Data: 26/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Quello slogan non va: offende tutte le donne. Lettera aperta al sindaco di Montesilvano di Marinella Sclocco (*)

Caro Francesco, quando, nel 1987, Alma Sabatini pubblicò il suo volume "Il sessismo nella lingua italiana" (poi ripubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri) nonostante l'ampia analisi e le numerosi fonti, nonostante il preciso e dettagliato paragrafo dedicato al termine "puttana", non le venne in mente di inserire, fra le "Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana" quella di non utilizzare questa gravissima offesa alle donne in una comunicazione istituzionale. Ed in effetti, tale utilizzo è talmente fuori luogo da non poterlo prendere in considerazione.Ho seguito il caso attentamente ed ho sperato che tu Francesco avresti compreso il madornale errore di comunicazione in cui sei incappato e avresti posto rimedio accogliendo la richiesta da più parti sollevata di ritirare la campagna. Scusarsi per un errore è un atto nobile da parte di chi riveste un ruolo pubblico. Non farlo ti rende soggetto diretto dell'errore; ti rende il mandante dichiarato di un messaggio che è giustamente stato definito dicotomico rispetto alle intenzioni manifestate. Ho avuto l'onore di rivestire il ruolo di Assessore alle Politiche Sociali di questa Regione ed ho incontrato molte volte le persone che, ogni giorno, mettono la loro vita, la loro professionalità, i loro saperi, il loro impegno nelle associazioni, negli enti .... Persone (sì, donne soprattutto) che si barcamenano fra normative complesse, fondi esigui e un bisogno sempre crescente del loro supporto. Attraverso i loro report, i loro racconti e talvolta le loro confidenze accorate (necessarie quando si ha a che fare tutti i giorni con gli ultimi, i deboli e gli indifesi), ho vissuto le storie di donne costrette alla mercificazione del loro corpo: costrette dagli sfruttatori che qualcuno ancora chiama "protettori" violando il significato positivo di questo termine e consegnandolo alla criminalità; usate, come un oggetto sessuale, da uomini che ancora chiamiamo "clienti" così riconoscendogli il ruolo di semplice acquirente di un qualche prodotto. Da politica, da donna, da cittadina mi unisco a quanti ti stanno chiedendo di ritirare la campagna. E chiederò ai sindaci di Pescara, Spoltore e Silvi di non consentire che questa campagna arrivi anche nelle loro città; di non rendersi complici di una comunicazione sessista, misogina e violenta.

(*) già ass. reg. politiche sociali


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