ATESSA Problemi al via per il servizio Ultimo Miglio, ancora in fase sperimentale, volto a garantire un miglior trasporto pubblico ai lavoratori pendolari della Val di Sangro, realizzato in collaborazione con regione Abruzzo, Snai (strategia per lo sviluppo delle aree interne) e 33 comuni dell'area Bassa Sangro Trigno. L'idea era di trasformare l'area di sosta dei pullman della Sevel in un vero e proprio terminal, dove smistare arrivi e partenze di quattro navette di colori diversi che possano trasportare i lavoratori anche in altre fabbriche del distretto industriale sangrino. Ma i tempi non tornano. A dettare la tabella di marcia è la Sevel che da sola impiega oltre 6mila dipendenti e si prepara ad assumerne altri 500 nelle prossime settimane. La fabbrica del Ducato ha anticipato di un quarto d'ora l'avvio dei turni, ma non tutte le fabbriche hanno gli stessi orari. Lunedì, al primo giorno di sperimentazione, i disagi temuti dai sindacati si sono verificati: i tempi di attesa per andare a lavoro e tornare a casa invece che diminuire sono aumentati. In tanti hanno lamentato ritardi e scarsa organizzazione. Alcuni sono rimasti ad attendere la navetta per oltre mezz'ora. Disagi per i lavoratori provenienti dal Molise: oltre ai mezzi della società Atm (il servizio trasporto regionale molisano) molto spesso fatiscenti e sgangherati, per loro non è previsto alcun trasporto verso altre fabbriche. E in tanti sono rimasti a piedi. Lunedì la tratta per Quadri è arrivata alle 16, quella per Casalbordino alle 15. «Dopo il primo giorno di avvio del progetto - scrivono le rsa Fim, Uilm, Fismic e Ugl - ci troviamo a raccogliere numerose lamentele e criticità del servizio Ultimo Miglio, sia in arrivo che in partenza. Da molti paesi l'orario è stato anticipato notevolmente ed il rientro dei pendolari nelle abitazioni posticipato. Inoltre, è stata riscontrata una mancanza di sinergie tra linee di trasporto e navette, tant'è che molti lavoratori sono stati lasciati a piedi". «Per i lavoratori provenienti dal Molise con il servizio Atm - fanno notare i sindacati - la problematica è amplificata, perché a causa della mancanza di un accordo fra le due Regioni i pendolari non sono autorizzati ad utilizzare il servizio navetta».