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Pescara, 23/11/2024
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Data: 28/03/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Nozze tra porti, il ministro Lezzi «Per l'Abruzzo è meglio Ancona»

PESCARA L'iter dell'istruttoria è concluso, anche se manca ancora l'ufficialità: l'Abruzzo avrà la sua Zes (Zona economica speciale), ma la condizione imprescindibile è che gli scali marittimi di Pescara e Ortona, attorno a cui ruotano le misure destinate ad attrarre investimenti produttivi nelle aree collegate, restino sotto l'Autorità portuale di Ancona. Dura solo un paio di minuti l'intervento con cui il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, risponde nell'aula di Montecitorio al question time posto dai due deputati del Pd, Stefania Pezzopane e Camillo D'Alessandro. Ma è sufficiente per porre la parola fine su una vicenda che il presidente della Regione, Marco Marsilio, aveva riaperto durante la sua campagna elettorale e poi nel primo intervento da governatore in consiglio regionale, quando aveva annunciato l'intenzione di adoperarsi per portare gli scali di Ortona e Pescara sotto l'autorità di Civitavecchia. Tesi, per altro, sposata anche dal M5s.
INTERROGAZIONE
Nel pomeriggio di ieri i due parlamentari abruzzesi hanno presentato la loro interrogazione intervenendo dai banchi della Camera (Pezzopane come relatrice, D'Alessandro nella replica al ministro), proprio al fine di avere chiarimenti sulle intenzioni del governo dopo le affermazioni di Marsilio. Nel question time si paventava infatti il rischio che l'Abruzzo potesse essere escluso dalla Zes se le intenzioni del presidente della Regione dovessero andare, come dire, in porto. E questo alla luce del regolamento del Parlamento europeo che esclude la possibilità di attivare la Zona economica speciale in territori dove non ci siano infrastrutture legate alle reti Ten-T, quelle transeuropee del trasporto intermodale (gomma-ferro-mare). Una caratteristica del porto di Ancona, anello importante del corridoio Adriatico, mentre lo scalo di Civitavecchia è tagliato fuori dalle reti Ten-T.
Il ministro per il Sud è proprio intervenuto su questo aspetto nornativo, ritenendolo una condizione indispensabile perché l'Abruzzo possa accedere alla Zona economica speciale e bocciando, dunque, l'ipotesi formulata da Marsilio. Ma ha dato anche un'altra notizia importante, informando di avere appreso in via ufficiosa dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, che l'istruttoria della Zes (trasmessa dal precedente governo regionale) è conclusa. Nella replica in aula, D'Alessandro si è detto pienamente soddisfatto della risposta del ministro per avere chiarito che la strada intrapresa da Marsilio si sarebbe potuta tradurre in un grave danno economico per l'Abruzzo, come capita - ha rintuzzato il deputato - a chi per caso svolge un ruolo. Poi, a margine della seduta, D'Alessandro ha chiarito un altro aspetto: «Come è noto, anche noi - io in prima persona per la delega che seguivo in Regione da sottosegretario ai Trasporti - avevamo lavorato per una autorità di sistema trasversale Ortona-Civitavecchia, progetto che aveva senso e ambizione. Ma ciò che ignorava il neo presidente, è il fatto nuovo intervenuto dopo e che ha cambiato tutti gli scenari: ovvero il decreto sulle Zone economiche speciali, che prevede l'attivazione delle Zes solo ed esclusivamente nelle aree portuali con le caratteristiche stabilite dal regolamento Ue». Soddisfatta anche Stefania Pezzopane: «Scongiurato il rischio di perdere l'attivazione della Zona economica speciale. I danni sarebbero stati molto gravi».
INTERESSATI
Entrambi i parlamentari del Pd hanno poi ricordato cosa vale, per i territori interessati, l'accesso alla speciale misura destinata al rilancio delle aree produttive del Mezzogiorno: incentivi fiscali, contratti di sviluppo e di programmi regionali, agevolazioni amministrative con corsie privilegiate per le autorizzazioni e notevoli abbattimenti dei tempi; credito di imposta per gli investimenti fino al 40% e molto altro ancora. Misure che nelle aree inserite nella Zes hanno la durata di 10 anni, con l'obiettivo di attrarre i grandi investitori in zone dotate di infrastrutture strategiche, come scali marittimi, collegamenti ferroviari e viari. «Tra l'altro - aggiunge D'Alessandro - l'obiettivo Civitavecchia, che aveva lo scopo di favorire la direttrice Est-Ovest sulla rotta verso i Balcani - è sempre percorribile attraverso singoli accordi tra regioni, senza mettere a rischio l'accesso dell'Abruzzo alla Zes».

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