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Data: 28/03/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Università, netto no dei sindacati alla privatizzazione. Le sigle confederali di settore bocciano l’ipotesi di trasformazione della d’Annunzio in fondazione: «Rischi per patrimonio e personale»

Netto no dei sindacati alla paventata trasformazione dell'università Gabriele d'Annunzio in fondazione privata. Un allarme lanciato con un appello congiunto da parte di Cgil, Cisl, Uil, Flc Cgil, Uil scuola e Cisl federazione università. Sigle unite contro l'ipotesi di fare di fare dell'ateneo una fondazione, come previsto dalla legge Brunetta del 2008. Un eventuale modifica che ai sindacati non piace, ma soprattutto preoccupa, per diversi motivi che vanno dal passaggio del patrimonio immobiliare a, soprattutto, la gestione del personale. La notizia dell'istituzione di un tavolo di lavoro relativo al tema è stata data dal rettore nel corso di una riunione dello scorso 25 marzo. «Ci è stata comunicata questa intenzione - scrivono i sindacati in una nota - senza ricevere però alcun documento. Se l'intenzione è quella di trasformare la d'Annunzio in fondazione, come già evidenziato nel corso della riunione, manifestiamo la nostra ferma contrarietà».
LE SPINE
Diversi i punti critici secondo i sindacati. «Si assisterebbe ad una vera e propria privatizzazione dell'ateneo, con il rischio del trasferimento dell'intero patrimonio, anche quello immobiliare, a un soggetto privato come la fondazione. Ciò rappresenterebbe un elemento di particolare gravità in quanto il patrimonio dell'università appartiene alla collettività che l'ha finanziata attraverso la fiscalità generale, e il patrimonio edilizio, in un momento di tagli e di difficoltà finanziaria dell'intero sistema di istruzione, costituisce una importante risorsa per l'università». Non da meno le preoccupazioni sul destino del personale, che secondo i sindacati diverrebbe dipendente della fondazione, «senza più certezze sul contratto, arrivando anche all'assurdo del personale pubblico, il cui rapporto di lavoro è regolato per legge, come i docenti universitari, a seguito della scelta diverrebbe dipendente di un ente di di diritto privato». Patrimonio immobiliare, dunque, destino dei lavoratori e, ancora, il tema delle tasse universitarie che domani potrebbero essere fissate a discrezione della fondazione. Una difesa a spada tratta dell'università pubblica, dunque. «Riteniamo concludono i sindacati - che al di là degli aspetti migliorabili, le università pubbliche hanno costituito e costituiscono garanzie di trasparenza, economicità e qualità dei beni e dei servizi».

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