wLANCIANO Arrivano in ritardo a lavoro e all'università; restano fermi per ore in stazioni prive di servizi, in attesa di coincidenze che spesso non ci sono. Viaggiano su treni e mezzi obsoleti e in condizioni igieniche precarie; devono fare più biglietti se dal treno devono passare ai bus e spesso le biglietterie sono chiuse. È così hanno detto basta e sono scesi in piazza dell'Arciprete, davanti la vecchia stazione di Lanciano a protestare. Sono i pendolari, centinaia di studenti e lavoratori che ogni giorno raggiungono la città o che da Lanciano-San Vito prendono il treno per Termoli o Pescara con estrema fatica. «Il trasporto pubblico locale è all'anno zero», dicono elencando i disservizi che vivono ogni giorno. «Partendo dal biglietto per salire su un treno e un bus», dice Letizia Giampaolo, pescarese che lavora in città portavoce con Gabriele Marchese (ex sindaco di San Salvo) dei pendolari, «non c'è un biglietto unico: se prendo uno del treno poi devo fare un altro biglietto per l'autobus e viceversa; e parliamo della stessa società. A Lanciano poi la biglietteria chiude alle 14 e on line non è acquistabile il biglietto del treno». Già la prima fatica è salire sui mezzi. Poi inizia l'avventura. «Gli orari da anni ci penalizzano, ma quelli fatti a dicembre 2018 ci hanno messo in ginocchio», riprende la portavoce, «e molti di noi sono stati costretti a riprendere le proprie auto per non arrivare tardi a lavoro, o per riuscire a tornare a casa in orari decenti, senza attendere ore in stazioni prive di servizi dove le coincidenze non ci sono o sono sballate. Vediamo treni spesso stracolmi o altri vuoti a causa di orari che non tengono conto delle esigenze dei viaggiatori. Chi usa il treno che parte da Termoli alle 7,33 è soggetto a frequenti ritardi e non ha adeguate coincidenze con treni che dalla stazione di San Vito-Lanciano possano portarli verso il centro città. Gli studenti invece che vanno a Pescara non trovano più la fermata Pescara Porta Nuova e Pescara Tribunale. Non ci sono treni per chi ha, o lavora, in attività commerciali nel centro di Lanciano che chiudono alle 20». Non ci sono coincidenze per Lanciano da San Vito e viceversa. «Abbiamo chiesto bus navetta», riprende Marchese, «ma ci è stato negato. Siamo costretti a prendere autobus di linea, che partono almeno 20 minuti dopo il treno, fanno il giro al paese e poi arrivano in città». E si attende nella stazione nuova di San Vito, priva di pensiline, servizi igienici e ascensori e di Lanciano dove i bisogni si fanno dietro le siepi. C'è anche una inadeguatezza strutturale della tratta Lanciano-San Vito che è su binario unico dove si deve viaggiare a 50 chilometri orari e con un treno ogni ora. «Adeguare la tratta», dicono i pendolari, «già permetterebbe di avere più treni e magari coincidenze giuste, ma dell'appalto non c'è traccia. Chiediamo ai dirigenti Tua e Rfi e ai dirigenti regionali di viaggiare insieme a noi, per capire quali sono le esigenze dei viaggiatori ed evitare il crollo dell'utenza».