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Pescara, 23/11/2024
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Data: 31/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Autorità portuale, pace con Ancona. Arrivano i finanziamenti per i porti abruzzesi. Raggiunto un accordo che prevede l’anticipo di un milione di euro per Pescara. L’11 aprile l’intesa sarà presentata al sottosegretario alle infrastrutture Rixi. Cosa sono e a che servono le Zone economiche speciali

Un «rinnovato spirito di collaborazione », tra la Regione Abruzzo a guida Marco Marsilio e l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale, che ha sede ad Ancona. È il risultato di un incontro che si è tenuto venerdì sera, a Pescara, nella sede della Regione, nel corso del quale sono state gettate le basi per una collaborazione finalizzata al rilancio delle strutture portuali abruzzesi. Per la Regione Abruzzo erano presenti, oltre al presidente della Giunta, il presidente delle Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l’assessore Piero Fioretti, il sottosegretario Umberto D’Annuntiis, il consigliere regionale Guerino Testa (già commissario al dragaggio del porto di Pescara); per l’Autorità portuale, il presidente Rodolfo Giampieri e il segretario generale Matteo Paroli. «Entrambe le parti», si legge in una nota, «hanno condiviso la necessità di intervenire rapidamente e con efficacia per rilanciare e potenziare il sistema portuale abruzzese e hanno approfondito lo stato dell’arte su progetti e risorse disponibili». L’incontro si è svolto due giorni dopo l’intervento del ministro per il Sud Barbara Lezzi, che rispondendo a un’interrogazione presentata dai parlamentari Pd abruzzesi Camillo D’Alessandro e Stefania Pezzopane, ha sgomberato il campo dall’ipotesi (avanzata da Marsilio), di individuare in quella di Civitavecchia l’autorità portuale di riferimento per la nostra regione. «Ancona», ha detto Lezzi al question time, «è un porto avente le caratteristiche richieste per l’istituzione della Zes, ma soprattutto risulta funzionalmente collegato, via ferro e gomma, con l’Abruzzo». La Regione Abruzzo e l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale hanno assunto una serie di impegni aggiuntivi rispetto al protocollo già siglato, che ora saranno sottoposti all’attenzione del viceministro Edoardo Rixi, nel corso di una riunione al Ministero delle infrastrutture e trasporti che si svolgerà il prossimo 11 aprile. In base all’accordo raggiunto venerdì scorso verranno trasferiti alla Regione Abruzzo i 730mila euro residui, già stanziati per il dragaggio del porto di Pescara: parte di questi fondi potrà così essere immediatamente utilizzata come estensione dell’appalto in corso. Sarà anticipato dal 2021 al 2020 lo stanziamento di un milione di euro per la progettazione del terzo lotto della deviazione del Porto Canale - Banchina Sud. La Regione ha già appaltato il primo lotto e deliberato l’impegno fondi per il secondo. L’Autorità portuale di Ancona, inoltre, parteciperà alle spese di caratterizzazione dei sedimenti affidate all’Arta. E in tema di Zes (Zone economiche speciali, altro argomento su cui ha risposto la Lezzi), il presidente Marsilio a margine dell’assemblea regionale di Fratelli d’Italia ha detto: «C’è una maggioranza uscente, all’epoca moribonda, che negli ultimi giorni di vita ha approvato questo strumento. Ora il lavoro fatto è stato trasmesso ai ministeri che stanno trasmettendo i pareri. Noi stiamo valutando con loro qual è lo stato dell’arte. Ho detto in maniera pragmatica, anche nel senso di garantire la continuità dell’amministrazione, che se i ministeri ci consegnano entro poco una risposta favorevole di questo strumento come è stato pensato non mancheremo, perché l’Abruzzo non può perdere altro tempo. Purtroppo ci hanno messo tre anni per approvare questa Zes se noi ricominciassimo questo lavoro da capo sarebbe un danno per il territorio. Naturalmente dovremmo fare i conti con i limiti di questa perimetrazione e gli errori fatti dalla precedente amministrazione».

Cosa sono e a che servono le Zone economiche speciali

Si chiamano Zes (Special economic zone), che in italiano si traduce con Zone economiche speciali, e rappresentano un’entità geografica dotata di strumenti normativi in grado di facilitare, e quindi attrarre, maggiori investimenti stranieri. Tra questi, anche sgravi e incentivi fiscali per le attività economiche che scelgono di insediarsi nelle Zes. In Italia sono di istituzione relativamente recente, ma di Zone economiche speciali ne esistono già, con discreto successo, in Russia, Cina, India, Giordania, Polonia, Kazakistan, Filippine, Corea del Nord. La più famosa è quella di Dubai. Per potersi fregiare dell’appellativo di Zona economica speciale, la prescelta deve comprendere un’area portuale collegata alla rete transcontinentale dei trasporti. Inoltre, deve essere identificata e perimetrata in maniera chiara.

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