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Data: 31/03/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Scontro Pd-Teodoro su Ciofani sindaco. Salta l'accordo al tavolo della coalizione, le liste civiche vogliono candidare l'assessore. Il Pd: 24 ore di tempo per decidere. «Io candidato solo con il consenso di tutti». Ciofani conferma la disponibilità a correre per fare il sindaco: torno in politica, ma a certe condizioni

PESCARA Non c'è accordo nel centrosinistra per la scelta del sindaco. Dal tavolo di coalizione, ieri mattina, non è emersa una posizione univoca e la proposta del Pd di candidare l'avvocato Carmine Ciofani è stata bocciata dalla Lista Teodoro, che propone in alternativa l'assessore Gianni Teodoro. Per questo motivo, il Partito democratico ha concesso 24 ore di tempo agli alleati per poter riflettere. Ma la situazione appare alquanto compromessa e trovare, a questo punto, un altro candidato esterno sembra molto difficile, dopo i «no grazie» arrivati nei giorni scorsi dal segretario della Cisl Umberto Coccia, dall'imprenditrice Deborah Caldora e dal direttore del Conservatorio Enzo Fimiani. E ieri fonti del Pd hanno anche escluso una scelta interna che potrebbe comunque cadere su un esponente dem, ossia sull'assessore Giacomo Cuzzi, oppure sul presidente del consiglio comunale Francesco Pagnanelli, o sul segretario cittadino Moreno Di Pietrantonio. IL VERTICE. Fatto sta che ieri mattina tre ore di riunione nella sede del Pd di via Lungaterno non sono bastate per trovare un'intesa tra le varie anime della coalizione. Erano presenti, tra gli altri, i segretari provinciale e cittadino del Partito democratico Enisio Tocco e Moreno Di Pietrantonio, l'assessore Marco Presutti, il segretario regionale e la consigliera della Sinistra italiana Daniele Licheri e Daniela Santroni, il capogruppo della Lista Teodoro Piernicola Teodoro. E poi i rappresentanti di Mdp-Articolo uno e di altre liste civiche. Il Pd sperava di poter chiudere la partita su Ciofani, la cui candidatura, secondo indiscrezioni, sarebbe ben vista anche dal senatore Luciano D'Alfonso. Nel 2004, quando quest'ultimo era sindaco di Pescara, chiamò l'avvocato a fare l'assessore nella sua giunta. Ma anche all'interno del partito ci sarebbero perplessità. Mentre la Sinistra avrebbe proposto il suo assessore Giovanni Di Iacovo. DIKTAT DI TEODORO. Sul nome di Ciofani sarebbe arrivato un no secco soprattutto dalla Lista Teodoro, che detta delle precise condizioni. «Noi abbiamo presentato un identikit del candidato sindaco», ha ricordato ieri Piernicola Teodoro, «questa figura dovrà avere la fiducia della cittadinanza, conoscere molto bene la macchina amministrativa e la città, essere trasparente e immacolato dal punto di vista giudiziario ed essere in grado di attrarre consensi. In caso contrario non si può vincere». Secondo il capogruppo, queste caratteristiche corrisponderebbero proprio alla figura dell'assessore Gianni Teodoro.ANCORA 24 ORE. Il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio è uscito dalla riunione annunciando di aver concesso agli alleati 24 ore di tempo per riflettere.Ma il Pd non è intenzionato a cercare altri candidati. A questo punto c'è chi non esclude la possibilità che la coalizione possa presentarsi divisa alle comunali del 26 maggio, se la Lista Teodoro non dovesse cedere su Ciofani. A meno che l'avvocato non decida di ritirare la sua disponibilità per evitare di correre con il centrosinistra spaccato. Martedì prossimo, comunque, si dovrebbe riunire la direzione provinciale del Pd per confermare il nome di Ciofani.Tuttavia, anche se le speranze si sono affievolite, i dem potrebbero sempre ricorrere ad una scelta interna. Esclusa l'ipotesi di candidare il consigliere regionale Antonio Blasioli, che si è detto indisponibile, resterebbero dunque in campo Cuzzi, Pagnanelli e Di Pietrantonio.

«Io candidato solo con il consenso di tutti». Ciofani conferma la disponibilità a correre per fare il sindaco: torno in politica, ma a certe condizioni

PESCARA Carmine Ciofani è pronto a candidarsi a sindaco. Ma i segnali giunti ieri dal tavolo del centrosinistra non sono molto positivi. La coalizione è spaccata sul suo nome e lui si dice disponibile a scendere in campo solo se ci sarà il consenso di tutti. Ciofani, avvocato del Foro pescarese, assessore comunale durante la giunta D'Alfonso, vorrebbe tornare a fare politica, ma a certe condizioni.Avvocato, i partiti del centrosinistra si sono presi 24 ore di tempo per sciogliere la riserva su di lei.«La decisione che prenderà la coalizione è per me un elemento importante per poter scendere in campo. La battaglia si può fare, ma se dobbiamo andare a farci una passeggiata no, perché non servirebbe alla città e a tutto il centrosinistra».Non tutti sarebbero d'accordo sul suo nome, il Pd è intenzionato a candidarla lo stesso.«Questa cosa non l'ho capita sinceramente. Non so niente, non mi hanno ancora riferito dell'esito della riunione di questa mattina (ieri, ndr)».Conferma, comunque, la sua disponibilità a candidarsi?«Confermo. Mi è stato chiesto se ero disponibile a candidarmi a sindaco e io ho risposto di sì».In passato è stato anche assessore.«Sono stato assessore dal 2004 al 2008. Sono stato candidato alla Camera nel 2001 con l'Ulivo e poi con un gruppo di ulivisti ci candidammo alle regionali a sostegno di Carlo Costantini nell'Italia dei valori. Ma, attenzione, fu un gruppo di ulivisti che, come indipendenti, si candidarono in quella lista in una fase in cui c'era molto frastuono. Poi sono stato segretario regionale dei Democratici, l'Asinello di Arturo Parisi che rimane il mio faro. Io sono un riformista convinto».Ma da chi è arrivata la proposta di candidarla a sindaco?«Mi è arrivata dal Pd e anche da qualcun altro, insomma. Io aspetto adesso la decisione di tutta la coalizione».Perché se la coalizione non dovesse essere unità lei potrebbe rinunciare?«Potrei candidarmi lo stesso, ma già la battaglia è complicata se poi si continua con il solito vizio della frantumazione, allora diventa ancora più difficile».Lei si era allontanato dalla politica, c'è un motivo particolare che la spinge a tornare?«In questi anni mi sono impegnato nel campo culturale, comunque è sempre un grande onore essere considerato per una partita come quella per il sindaco di Pescara. Grande onore e grande prestigio. Vediamo che cosa decideranno».

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