Il suo appello pubblico per rilanciare il modello Legnini sulla base del celebrato campo largo sembrava arrivato fuori tempo massimo, domenica sera, superato di fatto dall'annunciata intenzione di Gianni Teodoro di lasciare la coalizione di centrosinistra per correre da solo a sindaco. Invece forse no. A quanto pare il sasso tirato nello stagno dal giovane consigliere comunale Mirko Frattarelli ha avuto l'effetto di provocare un inatteso sussulto in più coscienze nel centrosinistra al fine di riaprire il dibattito per l'individuazione di un candidato sindaco più forte e, soprattutto, più condiviso.
Carmine Ciofani attendeva ieri dal tavolo politico un via libera che però non è arrivato. Il suo telefonino potrebbe squillare tra oggi e domani se il centrosinistra non sarà stato in grado di convergere sul nome alternativo che sarebbe stato individuato: si tratta di Marinella Sclocco, ex assessore alle Politiche sociali, candidata per Liberi e Uguali all'ultima tornata elettorale per l'Emiciclo e non eletta. E' su di lei che nelle ultime ore si sono concentrate le attenzioni della coalizione, su suggerimento dell'ala sinistra che fa capo a Mdp Articolo 1. E' per non lasciare nulla di intentato che è stato fatto il suo nome. Questo spiegherebbe il rinvio di 24 ore della convocazione del tavolo politico in via Lungaterno: il tempo necessario per avere una sua risposta.
Marinella Sclocco vanta una solida esperienza di vita politica e amministrativa, ha fatto lungamente parte del Pd nel quale è entrata anni fa seguendo le orme dell'attuale segretario cittadino Moreno Di Pietrantonio e coltiva da sempre un bacino elettorale costruito con pazienza ed impegno soprattutto nelle periferie da cui proviene («sono di Villa del fuoco» ricorda). Disegnato così, il suo profilo sembra dunque rispettare alla lettera le caratteristiche richieste al candidato sindaco dal tavolo politico. Identikit che Gianni Teodoro non ha invece riconosciuto (o non abbastanza) in Carmine Ciofani, legando anche a questo la decisione del suo strappo.
IL RECUPERO
Se Marinella Sclocco dovesse accettare l'investitura per correre a sindaco, si fa concreta la possibilità di un ripensamento di Teodoro e quindi di un suo rientro nei ranghi della coalizione: né più né meno quello che Frattarelli auspicava nella sua lettera. «...Il modello Legnini ci ha insegnato che un'alternativa c'è. Il campo largo abruzzese, di cui tanto ha parlato la stampa nazionale - ha scritto il consigliere pescarese del Pd - è un modello da riproporre anche nella città di Pescara ed è possibile solo con lo sforzo di tutti». Secondo Frattarelli «nessuno dei nomi dei papabili candidati rimbalzati in questi giorni pare abbia suscitato entusiasmo e partecipazione» da qui l'invito al centrosinistra «a volare alto» e a costruire una «grande coalizione» espressione del mondo della cultura, dei giovani, del sociale, dell'ambientalismo, del civismo e del terzo settore e via dicendo.
Dunque avanti con il campo largo, dice Frattarelli. E il Legnini di Pescara potrebbe quindi essere una lei, Marinella Sclocco, ammesso che se la senta lei e che questa nuova indicazione, se formalizzata, incontri il favore del comitato di via Lungaterno a trazione dalfonsiana. Comitato che tiene in caldo il sì incassato da Ciofani, pronto a confermarlo se la situazione non porterà a diversi sviluppi, ma anche consapevole del supplemento di ricognizione che quote di partito e la coalizione sollecitano.