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Pescara, 23/11/2024
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Data: 02/04/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Auto blu, in arrivo 8.280 tra auto blu e grigie per una spesa stimata attorno ai 168 milioni di euro. Di Maio frena: scoprire chi ha dato l'ok

ROMA Il vicepremier Luigi Di Maio ha innescato la retromarcia dopo l'articolo pubblicato ieri dal Messaggero sull'abbuffata di auto di Stato in procinto di compiersi. In arrivo 8.280 tra auto blu e grigie per una spesa stimata attorno ai 168 milioni di euro. Ma il leader del M5S, divenuto famoso all'opposizione anche per le sue posizioni anti-casta, ha annunciato che farà partire un'inchiesta interna: «Avvierò subito un'indagine in seno ai ministeri per capire se questi bandi si stanno avviando in automatico perché il nostro obiettivo è di ridurre la auto blu e grigie. Abbiamo iniziato con delle direttive date sulle scorte, abbattendone il numero, e continueremo su questa strada per ridurre le auto blu e combattere una serie di privilegi». E, non contento, ha fatto filtrare in serata, che chiederà un decreto al premier per tagliarle, le auto blu.
Il vicepremier ha anche precisato che non era al corrente dei due bandi della Consip per il noleggio a lungo termine delle auto grigie (con una cilindrata dunque inferiore ai 1600 cc) e per l'acquisto di 380 auto blu, tra berline e fuoristrada blindati con una cilindrata superiore a 1600 cc. Al momento però i due bandi della Consip finiti nell'occhio del ciclone non rischiano di venire congelati. Il primo, pubblicato a ottobre, del valore di 48 milioni, riguarda l'acquisto di 380 veicoli blindati, «vetture protette» per utilizzare il gergo della centrale acquisti dello Stato, solitamente destinate alle massime cariche dello Stato, dal presidente del Consiglio al presidente della Camera, ai ministri che ne fanno richiesta per questioni di incolumità, a magistrati e personaggi sotto scorta. Il secondo, pubblicato a dicembre, il cui termine per la ricezione delle offerte è scaduto la scorsa settimana, il 25 marzo, si riferisce al noleggio di veicoli senza conducente, dalle city car ai mini-van fino alle moto da enduro, e andrà a ingrassare i garage di comuni, regioni, asl e non solo: si tratta di veicoli di servizio, con una cilindrata inferiore ai 1600 cc.
IL CONTRATTO
Il contratto, della durata di 18 mesi, prevede un costo complessivo pari a 120 milioni di euro. In questi anni il numero delle auto di Stato è costantemente diminuito. Il primo a dichiarare guerra ai garage d'oro della Pubblica amministrazione era stato Carlo Cottarelli quando era commissario per la revisione della spesa pubblica. Contro le auto blu e grigie si erano scagliati a più riprese in passato anche gli esponenti più in vista del Movimento 5 Stelle. Ora però, proprio sotto il naso dell'esecutivo gialloverde, si sta per consumare l'ennesima abbuffata. Il tutto, a quanto risulta dalle dichiarazioni di Di Maio, senza che i vertici delle due forze di governo ne fossero al corrente. Eppure la Consip, vale la pena di ricordarlo, è partecipata al 100 per cento dal ministero dell'Economia, quindi qualcosa nella catena di controllo non deve aver funzionato correttamente. Anche perché entrambi i bandi erano stati cerchiati in rosso dalla Consip stessa: con l'approssimarsi delle Europee i tecnici della centrale acquisti avevano considerato elevato il rischio mediatico connesso a queste due particolari gare.
LE OPPOSIZIONI
In una nota la Consip ha anche precisato che «le convenzioni gestite dalla centrale acquisti sono il risultato finale di un processo strutturato e sottoposto a molteplici momenti di controllo e condivisione e che la programmazione delle gare è organizzata in modo da garantire la continuità dell'offerta alle amministrazioni pubbliche». Intanto le opposizioni sono passate all'attacco. Per Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, si sta passando da un eccesso a un altro: «La legislatura era iniziata col neopresidente della Camera Fico che andava al lavoro in autobus accompagnato da una maxi-scorta, emblema della demagogia al potere. Ora, però, si passa da un eccesso all'altro, visto che col Paese in recessione il governo a maggioranza grillina ha deciso di rinnovare il parco macchine della pubblica amministrazione». Sulla stessa linea d'onda il Pd con la senatrice Simona Malpezzi: «Chiariamo ancora una volta a Di Maio che sono loro al governo e che è loro la responsabilità delle scelte che si compiono. Sono finiti i tempi dell'opposizione e delle barricate».

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