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Data: 03/04/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le amministrative - Il nome della Sclocco spiazza il Pd

L'ipotesi di una candidatura a sindaco di Marinella Sclocco per il centrosinistra avrebbe colto di sorpresa il comitato di via Lungaterno, quartier generale del Pd, costretto a congelare l'ufficializzazione di Carmine Ciofani. L'avvocato resta in corsa, ma la decisione ultima verrà presa solo dopo un doveroso approfondimento nel partito e nella coalizione sul gradimento della ex assessora alle Politiche sociali della Regione. A far trapelare il nome della Sclocco domenica sera è stato Mdp Articolo 1, che sarebbe poi l'attuale sigla di riferimento per lei che alle ultime regionali si era presentata sotto il simbolo di Liberi e Uguali. Suggerimento coinciso con la lettera diffusa dal consigliere comunale Pd Mirko Frattarelli con appello forte all'individuazione di un candidato di centrosinistra più forte e condiviso di quanto non sia Ciofani. L'iniziativa ha provocato un sussulto di coscienze nella base, soprattutto in chi non ha manifestato grande entusiasmo al nome di Ciofani e che, più in generale, si aspettava un cambio di governance nel Pd pescarese all'indomani delle primarie che hanno portato Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale del partito. Nella sua nota, Mirko Frattarelli ha evocato il modello Legnini e il campo largo, ma in via Lungaterno tutto si muove secondo vecchi volti e vecchi clichè: il comitato al lavoro sulle candidature è gestito dall'establishment che fa riferimento al senatore Luciano D'Alfonso, il quale ha prima suggerito di sostenere Carlo Costantini, cancellando e umiliando così la figura dell'uscente Marco Alessandrini, e poi ha ripescato dal cerchio magico Carmine Ciofani, uomo certamente di esperienza e di adeguata statura politica per correre a sindaco, ma non è quel nome della società civile in grado di sparigliare: questo spiegherebbe il tiepido entusiasmo con cui la base ha accolto questa indicazione.
TATTICA RINUNCIATARIA
Chi sperava almeno di vendere cara la pelle di fronte a un centrodestra che con Carlo Masci punta a chiudere il confronto già al primo turno, percepisce come rinunciataria la strategia di via Lungaterno, al punto che in tanti si domandano: a che gioco sta giocando il Pd con D'Alfonso? Ed ancora: che fine ha fatto Legnini?, dicono auspicando un'iniziativa che però il candidato presidente alla Regione, oggi consigliere dell'Emiciclo, non può assumere non ricoprendo incarichi di partito. Anzi, a dirla tutta Legnini non è neppure iscritto al Pd.
Spetta dunque al comitato di via Lungaterno discutere ora sull'opzione Marinella Sclocco. «Il suo nome lo abbiamo appreso dai giornali, ma non c'è stata ancora nessuna proposta ufficiale» ha precisato Enisio Tocco, coordinatore provinciale del Pd ieri pomeriggio a margine della seduta del comitato di via Lungaterno. Seduta cui non ha partecipato Mdp-Articolo 1 al fine di concedere al Pd una pausa di riflessione. Quale che sia la valutazione, andrebbe intanto verificata la disponibilità della Sclocco (posto che il suo nome non è stato fatto a caso) e comportarsi di conseguenza con Carmine Ciofani. «Sono pronta ad ascoltare tutti» ha commentato la Sclocco, che non si sbilancia finché non riceverà una richiesta ufficiale. «Stiamo lavorando» ha assicurato Tocco, che per domani ha in agenda la seduta del tavolo comunale e venerdì di quello provinciale.

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