PESCARA Il ministro Danilo Toninelli lo ha definito «un cavillo del Mef». Ma la mancanza di copertura finanziaria, con relativa scomparsa di una parte dei 192 milioni previsti nel decreto Genova per la messa in sicurezza di A24 e A25, è confermata dalla Corte dei Conti. Per Strada dei Parchi è un fatto ancora più grave di quanto si possa pensare.
DOPO IL BLITZ. «La decisione del ministero dell'Economia e Finanze guidato da Tria di fermare il decreto nella parte che dà attuazione al protocollo d'intesa sui lavori urgenti ai viadotti "per mancanza di copertura finanziaria", è un pezzo dell'ingranaggio che si è inceppato», affermano dalla società concessionaria, 24 ore dopo il blitz di Toninelli in Abruzzo. Ma oggi la situazione si è ulteriormente complicata dopo lo stop imposto anche dalla Corte dei Conti.
LA FRASE CHIAVE. Uno stop che viene richiamato in modo chiaro nelle ultime righe del documento firmato del direttore generale del Mef: «Per quanto sopra si rappresenta l'esito negativo del controllo contabile», scrive infatti la dottoressa Loredana Durano. No, non è stato un cavillo a fare sparire i 192 destinati all'Abruzzo. «E in parte finiti in Liguria come un "prestito" per contribuire ai lavori per rifare il ponte Morandi», ipotizzano da Sdp.
URGENZA TRADITA. «Non sappiamo cosa si siano detti al telefono Tria e Toninelli (mercoledì mattina, come riferito dal ministro delle Infrastrutture, ndr). Ma sappiamo di certo che i lavori avviati da Strada dei Parchi, li ha finanziati per ora solo il concessionario. Restano, invece, ferme imponenti attività di messa in sicurezza. Interventi urgenti sul piano antisismico». È il monito del concessionario.
STORIA DI RITARDI. I fondi dovevano arrivare i primi di gennaio 2019, il decreto Genova però è dell'ottobre 2018. «Sono passati sei mesi inutilmente. E agli atti, per ora, c'è solo una decisione documentata di "carenza di copertura finanziaria". Ma dopo allarmi insensati e inesistenti è ora di fare chiarezza», ribadisce Sdp che invoca «una parola definitiva che sgombri il campo dalla sequenza di allarmi sulla situazione dei viadotti».
MICRO FESSURA. Dalle frasi di Toninelli è scomparsa la parola "pericolo". Come pure non si parla più di "chiusure". «Ma ieri (due giorni fa, ndr) il ministro ha lanciato il tema della "micro fessura" causata su un impalcato del viadotto Colle Castino. Che creerebbe, si è però affrettato a precisare Toninelli, "solo dei problemi circa la durabilità dell'opera". Ma ricordiamo», controbattono da Sdp, «che su quell'impalcato dell'A24 nell'area di Teramo sono state fatte delle "prove sperimentali" condotte dall'Università La Sapienza di Roma, sotto precise indicazioni dell'ispettore ministeriale Placido Migliorino. L'esperimento è consistito nel voler mettere i carichi previsti con le norme tecniche 2018 su un viadotto progettato negli anni Sessanta e costruito oltre quarant'anni fa. Abbiamo letto le relazioni dei docenti della Sapienza che hanno eseguito le prove. L'impalcato ha reagito in maniera quasi perfetta alle prove. Ecco perché non comprendiamo certe allarmistiche affermazioni».
TIRIAMO LE SOMME. Chi viaggia chiede alle istituzioni pubbliche e private di dire delle parole chiare. Ma soprattutto di far parlare i fatti. È un obbligo morale, prima che di legge, mettere in sicurezza sismica tutto il tracciato autostradale.
PAOLUCCI INTERPELLA. Il capogruppo regionale del Pd, Silvio Paolucci, ha già interpellato il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, per conoscere: «Quali azioni e provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per assicurare che le risorse di 192 milioni di euro della Regione Abruzzo, stanziate dal decreto Genova, vengano impegnate integralmente per lavori di messa in sicurezza antisismica delle A24 e A25».Attendiamo la risposta del governatore dell'Abruzzo.