L'AQUILA C'era tutto il mondo del volontariato abruzzese e tanti dal resto d'Italia, che quella notte del 6 Aprile 2009 arrivarono all'Aquila per prestare i soccorsi ai terremotati.Erano radunati ad attendere il premier, Giuseppe Conte, che è arrivato alle 22 al piazzale del centro commerciale Meridiana, da dove è partito il lungo corteo di fiaccole, alle 22.30, verso piazza Duomo.Il presidente del consiglio li ha incontrati e salutati tutti, i volontari, arrivati, oltre da tutto l'Abruzzo, dalla Lombardia, dalla Toscana, dal Veneto, dalla Sardegna, Valle d'Aosta, da città come Rovigo, Verona, Ferrara, Sperlonga, Siena, Firenze, Venezia, Cinisello Balsamo. C'erano naturalmente gli alpini dell'Ana, anche loro in prima linea nei giorni successivi alla catastrofe, per aiutare la popolazione aquilana. Molti dei volontari hanno prenotato negli alberghi cittadini, altri hanno trascorso la notte (quelle poche ore rimaste per dormire) ospiti di associazioni. Il primo ministro ha stretto la mano anche a molti parenti delle vittime del terremoto del 6 Aprile 2009, a cominciare da Vincenzo Vittorini, che nella tragica scossa, sotto le macerie della sua casa, in via Luigi Sturzo, perse la moglie Claudia e la figlia Fabrizia. E ha incontrato Antonietta Centofanti, del Comitato familiari delle vittime.Ad attendere il capo del governo anche il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e il presidente della Regione, Marco Marsilio.«Sono qui per rappresentare il governo, per testimoniare la solidarietà in questa giornata di sofferenza da parte di una comunità», ha detto il premier Conte ai volontari della Protezione civile. «Ma anche per dare una speranza alla comunità. Siamo sempre protesi al rilancio di questo territorio. Abbiamo inserito alcune norme per la ricostruzione nel decreto sblocca-cantieri, approvato due settimane fa. Il mio primo viaggio come presidente del consiglio, è stato in un'area terremotata del Centro Italia. Possiamo fare di più come Stato e siamo qui per dare testimonianza a questa città, a questi luoghi. Ho visto le aree dove siete stati anche voi a operare (Amatrice) e ho constatato la vostra grande generosità, competenza, professionalità. In questo decimo anniversario, c'è anche il ricordo dei gesti eroici che avete compiuto», ha concluso il premier.«La presenza di Conte è un gesto che vale più di mille parole, è un riconoscimento non soltanto al destino dell'Aquila in questa serata di dolore, di commozione, di sentimenti forti, di ferite che si riaprono», ha detto il sindaco Biondi nel salutare il primo ministro. «Ma anche un segnale di vicinanza alla nostra gente, così come ci sono stati e ci sono vicini i volontari, i vigili del fuoco, venuti da ogni parte d'Italia».«Stasera (ieri, ndr) si spegneranno le luci e si accenderanno le fiaccole, ma da domattina (oggi), passato il momento del doveroso ricordo, vogliamo che ci sia il racconto di una città che è stata in grado di ripartire, di rinascere, di combattere e guadagnarsi sul campo i propri diritti. E dimostrerà alla nazione quello di cui è capace. Spero che sia la prima di una serie di visite del capo del governo», ha concluso Biondi. «Qui ci sono tutti i pezzi dello Stato, lo Stato è qui e ci sarà. Si sono presi impegni per la ricostruzione. Oggi è il giorno della sofferenza, ma è anche il giorno che dà conferma che lo Stato c'è», gli ha fatto eco il governatore Marsilio. «Per me indossare questa divisa è un grande onore, un privilegio», ha detto poi Marsilio riferendosi alla Protezione civile, elogiando anche i vigili del fuoco. E poi, indossando la divisa, della Protezione civile, si è avviato insieme al corteo, a Conte e a Biondi.