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Pescara, 23/07/2024
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Data: 06/04/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le amministrative - Sclocco in rialzo, no di Teodoro

«Se mi hanno contattato? Sì, dal Pd mi è stato detto che il confronto è stato riavviato ma non ho potuto che ribadire quanto ho già dichiarato: c'è un identikit del candidato sindaco sulla base di requisiti accolti e condivisi dalla coalizione e finché non mi verrà proposto un nome convincente non tornerò a sedermi a quel tavolo. L'altra settimana avevo concesso 24 ore al Pd per una riflessione e mi è stato proposto il nome di Carmine Ciofani, figura che a mio avviso non corrispondeva all'identikit. Quella sera stessa ho preso la decisione di correre a sindaco: sono sicuro di prendere almeno l'8 per cento a Pescara, così come prevedo un buon risultato per la mia lista insieme con Lino Ruggero a Montesilvano». Gianni Teodoro tiene il punto e gonfia il petto. Nessun ripensamento rispetto alla sua scelta annunciata di andare da solo, se il Pd non darà una forte apertura alle civiche.
«Disponibilità che al tavolo di coalizione era stata assicurata - ha commentato Teodoro -. Addirittura era stato chiarito che il candidato sindaco non sarebbe stato del Pd, il cui simbolo è oggi inviso all'elettorato. Ma qualcuno ha fatto il baronetto e non ha capito la situazione» ha detto Teodoro. E' soprattutto a lui che si è rivolta la consigliera comunale Leila Kechoud nella nota per conto del coordinamento Piazza grande, ma la ricucitura con l'alleato perduto non sembra essere la principale preoccupazione del resto della coalizione. Nella lettera della Kechoud, Teodoro è nominato addirittura tre volte e in un passaggio ne viene evidenziata «la linea coerente di limpidezza politica». Lettera che il consigliere Piero Giampietro ha confinato nell'alveo della «iniziativa personale» di Kechoud ma che ieri è stata ripresa e sottoscritta su Facebook da Andrea Catena, altro esponente del coordinamento Piazza grande collegato al neo segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti. Quest'ultimo per lunedì ha disposto l'invio a Pescara di due dirigenti del partito, Marina Sereni e Paola De Micheli, per cercare di fare sintesi su un nome, insieme con il coordinatore regionale Renzo Di Sabatino.
«PASSAGGIO CRUCIALE»
«Siamo ad un passaggio cruciale - ha scritto Catena - e la presenza della segreteria nazionale in Abruzzo rappresenta, più che un'occasione, l'ultima chiamata perché il centrosinistra pescarese faccia lo scatto di reni di cui c'è bisogno». Difficilmente Teodoro sarà partner della squadra, avendo bocciato anche la candidatura di Marinella Sclocco oggi all'esame del tavolo e guarda caso non iscritta al Pd: «Non risponde all'identikit, i cui criteri sono: conoscenza delle problematiche della città, conoscenza della macchina amministrativa e capacità di recuperare consenso nelle periferie dove la Lega impera» ha ricordato Teodoro. Identikit che corrisponde alla sua figura ma anche, secondo diverse voci della coalizione, a quella proprio di Marinella Sclocco che, come detto, vede le quotazioni in rialzo.
CONSULTAZIONI
Ieri Renzo Di Sabatino con il coordinatore provinciale Enisio Tocco hanno continuato a lavorare trovare convergenza su un nome. Dall'incontro con i consiglieri comunali Pd è emerso un diffuso gradimento per Sclocco. Alta tensione, raccontano, alla riunione della mozione Zingaretti, segnata da forti divergenze e da clamorosi abbandoni. Teodoro è alla finestra, pronto a salutare tutti con tanti auguri.

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