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Data: 07/04/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Terremoto a L'Aquila, il decennale - Appello di papa Francesco: ricostruite L'Aquila in fretta. Ecco la lettera con la firma del pontefice: «Prego per tutte le vittime e per le loro famiglie». E il presidente Sergio Mattarella: «I giovani hanno diritto alla rinascita delle loro città»

L'AQUILA «Cari Aquilani», inizia così la lettera di Papa Francesco, che a dieci anni dal terremoto del 6 aprile 2009 che provocò 309 morti e più di 1600 feriti, ha voluto testimoniare la sua vicinanza a chi fu colpito da una tragedia epocale. Non solo cordoglio, dal Santo Padre, ma anche la rassicurazione di accompagnare la città lungo «il faticoso cammino che vi impegna a ricostruire - bene, rapidamente e in maniera condivisa - gli edifici pubblici e privati, come anche le chiese e le strutture aggregative». A portare al Papa i saluti degli aquilani era stato l'arcivescovo il cardinale Giuseppe Petrocchi. «Prego per tutte le vittime di quella tragedia», ha ricordato il Pontefice, «e per le loro famiglie». E infine l'auspicio affinché «il Signore Risorto doni a tutti e a ciascuno la luce e la forza per rendere sempre più coesa e creativa la vostra comunità ecclesiale e sociale, facendovi, così, coraggiosi testimoni di operosa legalità, di fattiva sinergia e di fraterna solidarietà. Chiedo alla Vergine di accompagnarvi e vi benedico tutti con affetto. E anche voi, per favore», ha esortato il Papa, «pregate per me».Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto in occasione del decennale del sisma. «La ricostruzione», scrive, «resta una grande sfida nazionale. È affidata alla responsabilità delle istituzioni, a tutti i livelli, che devono assicurare sostegno ai progetti, certezza e continuità nelle risorse, trasparenza nella gestione. Ma la ricostruzione avrà pieno successo se renderà protagoniste le comunità locali, se rigenererà le reti sociali e i luoghi dove si trovano le radici della vita civile». Il presidente ha esortato a portare il motore della ricostruzione a pieno regime. «Gli stessi cantieri», ha detto, «devono diventare simbolo e incentivo alla speranza». Di parole il Capo dello Stato ne ha spese anche per i giovani, i ragazzi del 2009, che sono diventati adulti in una città che sta ricostruendo lentamente i suoi punti di riferimento e i suoi luoghi di aggregazione. «I giovani de L'Aquila e dei comuni colpiti dal terremoto del 2009», ha sottolineato Mattarella, «hanno diritto alla rinascita delle loro città, dei paesi, delle comunità. Pensare al domani, e non soltanto all'oggi, è il nostro impegno davanti alle nuove generazioni. Lo dobbiamo ai giovani de L'Aquila anche ricordando quei ragazzi della Casa dello Studente, a cui il sisma spezzò i progetti di vita, e che nella memoria del Paese rappresentano ancora oggi il segno più penoso della tragedia del 6 aprile. L'Aquila vanta una importante università, dispone di attività produttive d'eccellenza, può e deve utilizzare gli investimenti per potenziare l'innovazione. Dare un degno futuro ai giovani è il traguardo più ambizioso del cammino di ricostruzione da percorrere», ha sottolineato il presidente nel giorno del decennale da quel tragico 6 aprile che «colpì al cuore l'intero Paese, lasciò segni profondi e dolorosi che il tempo e l'impegno umano hanno in parte lenito ma mai potranno cancellare. Il primo pensiero va alle vittime, al lutto straziante dei familiari, ai tanti sfollati, alle molteplici ferite inferte alle comunità. La Repubblica non dimentica. E, personalmente, desidero rinnovare ai cittadini di tutti i comuni colpiti i miei sentimenti di vicinanza e solidarietà». Anche il presidente Mattarella ha insistito sul percorso della ricostruzione che è cominciato, «ma occorre procedere con forza perché ancora molto deve essere fatto. Il tessuto urbano de L'Aquila e dei comuni vicini va ricomposto e rivitalizzato, in modo che la società possa tornare a esprimere appieno i suoi valori civili, le sue relazioni umane, le sue attività economiche. Numerose abitazioni», prosegue, «attendono di essere ristrutturate. Nei centri storici un grande patrimonio artistico è stato danneggiato, lesionato, in parte distrutto dal sisma. I restauri fin qui completati costituiscono un segnale di speranza, oltre che una testimonianza viva della solidarietà nazionale e internazionale che si è espressa verso gli aquilani. Speranza», conclude, « e solidarietà sono armi pacifiche e potenti, che dobbiamo far crescere per contrastare la sfiducia e la paura». La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha voluto ricordare il 6 aprile di 10 anni fa invitando l'aula a osservare un minuto di silenzio durante un evento culturale intitolato "Omaggio all'Opera", nel corso del quale è stato premiato il regista Franco Zeffirelli. Un pensiero alle vittime, e alle loro famiglie, dal presidente della Camera Roberto Fico, che ha rivolto un saluto «a una comunità ferita che ha vissuto e vive tante difficoltà e a cui occorre restituire dignità e qualità della vita».

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