L'AQUILA Una proroga fino al 31 luglio degli attuali servizi della concessionaria Tua sulla tratta Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma. Si è chiusa così la riunione di ieri della Commissione consiliare regionale, presieduta dal leghista Manuele Marcovecchio. È stato necessario approvare un emendamento al progetto di legge per dire che nelle more delle procedure relative al passaggio dal regime concessorio a quello autorizzativo (e dunque in maniera transitoria per i prossimi tre mesi) i titolari delle concessioni di trasporto pubblico locale, sottratte al contributo pubblico regionale a decorrere da gennaio 2018, continueranno a gestire i servizi. Al di là dei tecnicismi, il caso resta spinoso e riguarda la separazione fra il trasporto pubblico contribuito (i cosiddetti servizi minimi a carico del fondo regionale trasporti) e quello commerciale aperto al libero mercato, attraverso il passaggio della gestione a Sangritana, con cui Tua, la società unica di trasporto pubblico regionale, ha stipulato un contratto triennale di affitto di ramo aziendale.
La tratta in questione, Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma dovrebbe diventare commerciale. Il problema è che formalmente le concessioni sono scadute il 31 marzo scorso dopo una prima proroga dal 31 dicembre, data entro cui sarebbe dovuta avvenire la divisione tra servizi, come previsto dalle norme. Tanto che l'ufficio legislativo della Regione ha detto a chiare lettere, in un parere del 10 aprile scorso, che il progetto di legge approdato in commissione (il numero 6 del 2019), con l'obiettivo di prorogare i termini previsti dall'articolo 1 comma 2 della legge regionale 21-2017, è ormai tardivo e maschererebbe di fatto «un rinnovo ope legis delle concessioni scadute» che presta il fianco «a dubbi di costituzionalità» e che apre la strada «a un potenziale contenzioso con le imprese» che dovessero chiedere l'autorizzazione per i servizi commerciali.
OPPOSIZIONI ALL'ATTACCO
Il governo regionale ha motivato la stasi con la transizione elettorale. Tua (per bocca di Di Pasquale) ha detto che servono 10 milioni a Sangritana per far partire il servizio. L'opposizione ha attaccato. Americo Di Benedetto (Legnini Presidente), dopo i lavori della commissione, ha detto che «si riapre un fronte in base al quale si galleggia su tratte indispensabili» e che ad oggi «pendolari e lavoratori non sanno quante corse avranno a disposizione e quanto costeranno». Il pd Antonio Blasioli ha sostenuto che «al di là della forma, la sostanza rimane tutta sul tavolo e sulle teste degli abruzzesi e nulla è cambiato circa la probabile questione di incostituzionalità, che verrà sollevata dal Governo per la lesione dei principi di libera concorrenza, e il probabile contenzioso che le imprese potranno sollevare». Duro anche il commento del capogruppo pd, Silvio Paolucci: «Più che una legge, la soluzione partorita dalla maggioranza è raffigurabile con un mostro a tre teste. La prima divora Tua, obbliga l'azienda ad erogare oltre 1,2 milioni di chilometri senza contribuzione, creando un buco in bilancio di oltre due milioni. La seconda testa divora l'affidamento in house. La testa terza divora la legittimità: tutti i pareri sono negativi».