Alle sue spalle i pannelli con i temi della campagna elettorale - donne al centro, una casa per tutti, cura delle periferie e mare pulito, piano traffico -. Al suo fianco la moglie Sabrina e davanti a sè una platea di persone venute nell'aula consiliare del Comune ad incoraggiarlo, tra queste mamma e sorella. «Sono emozionato, per me è un'esperienza del tutto nuova» le sue prime parole: Stefano Civitarese si è presentato così al pubblico, ieri, in veste di candidato sindaco di Coalizione civica, lista costruita dal consigliere uscente Ivano Martelli e sostenuta ieri da un supporter speciale, l'ex sindaco Mario Collevecchio, intervenuto per dare il proprio affettuoso in bocca al lupo a Civitarese. «Anche a Bologna, dove insegno, si parla del professor Civitarese» ha detto Collevecchio a sottolineare la riconosciuta competenza del professore di Diritto amministrativo. Competenza che Civitarese ha cercato di mettere al servizio della città da assessore: sua l'impostazione del Parco Centrale dell'area di risulta, sua l'ipotesi di mobilità dalla strada parco a corso Vittorio Emanuele ed ancora su viale Marconi fino all'Università e, non ultima, suo il progetto della Città del benessere e della conoscenza.
PROGETTI TRADITI
Progetti rimasti sulla carta per colpa di una politica miope: «Idee che la classe politica finge di condividere, ma se questa non è all'altezza, se non è autorevole, non riesce poi a indirizzare la giunta... Si va col bilancino sulle nomine senza alcuna attenzione alla competenza, per cui alla fine si crea una consorteria in cui i programmi non contano» si è sfogato Civitarese, ricordando le sue dimissioni e rivolgendo una critica al sindaco Alessandrini: «Bravissima persona che non ha però fatto nulla per invertire il processo di cui è diventato corresponsabile. E non ha capito quello che gli stava succedendo».
Chi pensava che quelle amarezze da assessore lo avessero allontanato dalla politica deve oggi ricredersi: «Non credevo potessero chiedermi di correre a sindaco, invece è successo e proprio quella mia esperienza mi ha convinto ad accettare» ha spiegato il professore. «Ho partecipato alla formazione di questo movimento su un'idea di nuova città e dell'area metropolitana».
Cambiare verso e cambiare passo, questi i principi della politica di Civitarese in campagna elettorale con fiducia e passione, ma anche con la consapevolezza di un centrosinistra frammentato chiamato a una sfida improba contro un centrodestra spinto dal vento favorevole della corrente leghista. E la possibilità di unire le forze resta pura utopia. «Noi siamo inclusivi, chiediamo però di rinunciare ai particolarismi, ai simboli e di accettare i nostri punti programmatici» ha detto definendo Coalizione civica «l'unica proposta partita realmente attraverso una discussione con cittadini e associazioni su valori, obiettivi e politiche che esprima una prospettiva di sinistra». Ripartire dal metodo è il fondamento di Civitarese per ricostruire una sinistra in grado di competere e da cui oggi il Pd appare troppo distante.