PESCARA«Non mi pare un bell'atteggiamento voler distruggere qualcosa senza neanche averlo visto funzionare». È quanto ha scritto ieri sul suo profilo Facebook l'assessore Giovanni Di Iacovo, esponente della Sinistra. Il suo riferimento e al mercatino etnico, inaugurato domenica scorsa e al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, che lunedì scorso ha pubblicato questo post: «Domenica 14 aprile lo hanno inaugurato, il 26 maggio vinceremo le elezioni e il 27 maggio lo chiuderemo. Stesse opportunità stessi doveri».Questa dichiarazione ha scatenato la dura reazione di Sinistra italiana, mentre il Pd è rimasto in silenzio. Il primo ad intervenire è stato Di Iacovo. «In cinque anni in cui ho amministrato la città», ha affermato, «non mi sono mai sognato di attaccare, manco con un fesso post su Facebook, il lavoro fatto dalla destra prima. Ci si concentra a lavorare a testa bassa sul presente e sul futuro, visto che c'è tanto tanto da fare».Gli ha fatto eco il segretario regionale della Sinistra Daniele Licheri. «Caro Lorenzo Sospiri», ha detto, «so che ti fa rabbia vedere un luogo pulito in cui finalmente in modo ordinato e dignitoso tante e tanti senegalesi possono onestamente fare il loro lavoro. Un luogo riparato, che la sera si può chiudere. Un luogo pulito e finalmente sicuro, un luogo di incontro pacifico e nel pieno rispetto della legalità».«Ti fa rabbia», ha osservato, «perché nella tua idea di città un'élite decide per tutti, mentre ultimi e penultimi si fanno la guerra per accaparrarsi le briciole. La qualità di una amministrazione e della sua classe dirigente si misura nella capacita che dimostra nell'occuparsi di una comunità nella sua interezza. Con queste parole dimostrate di non essere all'altezza di questa sfida e gli unici pericolosi barbari alle porte siete voi». Sulla questione del mercatino è intervenuta anche la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini. «Fu anche Carlo Masci, assessore della giunta Pace, (ora candidato sindaco del centrodestra, ndr)», ha rivelato, «a portare il mercatino dei senegalesi da piazza Primo maggio nell'area di risulta nel 1995, così come dimostrano le carte. Sarebbe ora che esponenti del centrodestra smettessero di cavalcare il risentimento popolare verso una condizione di illegalità da loro stessi generata e dalla quale per 13 anni hanno sempre distolto lo sguardo. Facile oggi fare un rattoppo mediatico per fare propaganda elettorale».«M5S», ha concluso, «ribadisce che il sistema dei mercati rionali di Pescara vada rafforzato e che queste sedi devono garantire un posto per tutti, a prescindere dalla provenienza delle merci e dell'etnia dei commercianti. L'integrazione si fa insieme, non ghettizzando una parte, isolandola dal resto».